Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     In questa discussione noi non solo ci serviamo dell'autorità di uomini dottissimi e pacati, ma anche degli asserti di quelli avventati, i quali pur dovrebbero asserire il contrario per tenersi coerenti ai loro principii sovversivi, e pure come vedete, non è così. Ciò che significa? Ma dopo questi severi giudizii di uomini competentissimi ed autorevoli, i fautori della famosa cremazione hanno ancora il barbaro coraggio di dare a quel nero forno, a quella macchina infernale l'onore del tempio e dell'altare?
     Tempio!? Altare?! Tempio quell'antro ributtante di raccapriccio e di orrore? Altare quella lamina senza pietà roventissima di fuoco? Altare, quelle fiamme alimentate da un sistema privo di umanità e ricolmo dal riso beffardo del credente nel nulla! Oh questo poi è per davvero mostruosa al sommo.
     Ma ecco che si verrà a dire. La cremazione è senza dubbio in molti punti orrorosa sì, e ciò tutti lo sanno; né da veruno si può mettere in dubbio; ma poco importa, giacché col suo uso, migliaia di ettari di terreno ridonate sarebbero all'agricoltura abolendosi conseguentemente i tanti camposanti? Oh poveri disgraziati! Voi non comprendete che la sepoltura è il massimo dovere di un popolo civile e saggio, perché voi tutti i doveri, anche i più santi, misurate col materiale vantaggio. Utilitarii, freddi e disonesti, perché tutta la vostra onestà restringete nei limiti del tornaconto. Oh! ridonare agli agricoltori qualche iugero di terreno! Oh! parlare in questo senso ora che molte e vaste terre sono lasciate incolte sul suolo italiano, come gl'immensi e paludosi agri romani, pugliesi, piacentini, toscani, lombardi ed altri, i quali fanno pietà al solo rimirarli, e ciò a causa delle emigrazioni continue, che si fanno in massa ed in lontani paesi per mancanza di terreni coltivabili, da non poter più tirare innanzi. Oh! il ruvido ed oscuro agricoltore delle ville e neglette campagne nostre, a preferenza del bellimbusto e fanatico cittadino dei grandi centri, dona molto volentieri una zolla di campo, come perpetuo guanciale al capo dei suoi poveri morti!... il vero e rigido agricoltore, educato alla scuola della semplicità e della vita frugalissima, respinge con disdegno il vostro progresso, le vostre calcolatrici profferte.