Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


Pagina 81 di 108       

%


     Abbiamo assodato quando orrendamente cozzi la cremazione con ogni diritto umano e naturale; potrebbe la cremazione opporsi ad essa con tutte le forze, non è dunque uccidere la libertà, ma è vivificarla e tutelarla. Quindi fanno bene le famiglie che non ubbidiscono alla strana volontà dei cremazionisti e dei cremabili, i pubblici notai che si rifiutano di rogarne l'atto e la legge che ne punisce gli esecutori?
     Ma gli eredi non debbono coscienziosamente obbedire a tale volontà? No. E non decadono allora dalla istituzione di eredi o di legatarii, quando questa fosse fatta sotto condizione dell'abbruciamento del cadavere del testatore? No, risponde implicitamente il dotto giureconsulto Modestino, la cui autorità è tale da imporsi ai pareri dei più scienziati cremazionisti. Chiamato l'anzidetto giureconsulto a risolvere il quesito se dovesse o pur no privarsi dell'eredità colui che non obbedì alla condizione di gettare in mare il cadavere del defunto, rispose: Laudandus est magis haeres qui reliquias testatoris non in mare obiecit, sed memoriâ humanae conditionis sepolturae tradidit. (E da encomiarsi piuttosto che da accusarsi quell'erede che invece di gettare in mare il corpo del suo testatore, memore dell'umana condizione lo seppellì.) Cui fa eco Glossa, quando dice: cattiva è la volontà del defunto, il quale ordina che le sue spoglie mortali siano gettate in mare! A fortiori, soggiunge il Bianchetti, se ordina che sieno bruciate. Ora la volontà cattiva del testatore non è da seguirsi, perché ritenuta contraria alle leggi, quindi è invalida, è nulla; e per conseguenza l'eredità od il legato si devolve parimenti all'erede od al legatario. Ecco chiaro il disposto della legge. Sono contenti i cremazionisti dell'illegalità del loro sistema?