Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     E poi i posteri rispetteranno sempre le ceneri? Quando le abitazioni saranno diventate tante necropoli, la generazione susseguente si sentirà vincolata a tutta quell'accolta di cocci, pignatte, contenenti le ceneri dei trapassati? E se esse venissero in mano a qualche miscredente, a qualche sfregiatore di morti, il quale disprezzando il rispetto e la morale umana, darà in balia del vento quelle poveri ceneri? Il rispetto non esiste se non nella lontananza, se non quando sui raggi del sole, nelle ali del vento, nel profumo dei fiori, sembra che dai cimiteri venga a noi qualcosa di quell'arcana melanconia che si eleva dalle tombe e ci costringe a meditare, a rivivere con le persone amate!
     Inoltre non tutti i forni crematori danno le ceneri. Molti restituiscono le ossa carbonizzate, altri le ridanno cristallizzate, a seconda dell'azione dei congegni e del calorico che possono sviluppare dette macchine. E la fantasia non ci vacilla figurandoci un avvocato, che per ferma-carte adoperi gli stinchi dei suoi cari, un buon notaio il quale vicino ai testamenti tenga le gote carbonizzate di una sua sorella di fresco sparita dalla scena del mondo? E un povero lavoratore della gleba potrà vedere gli avanzi mortali del suo figliolo ridati dal forno e messi sopra alla sua rozza panchetta, perché altro locale adatto non ha in cucina? in quella cucina dove la sera si scodella la caldarina di polenta, magro pasto dell'infelice e della sua famigliola, insieme a poco pane nero ed affumicato? Ed infine, come possiamo ancora figurarci un nipote bere sul cranio cristallizzato di un suo buon zio? Son cose da ridere. Eppure non vogliamo commettere neanche il sacrilegio di confutare simili ribalderie, e su di esse vorremmo invocare ciò che è assolutamente impossibile in natura, cioè che le belve, acquistato umano linguaggio, rispondessero ad esse.