Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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Appendice

     Da ultimo, è per sempre più arricchire il nostro volume di utili cognizioni della materia in argomento, ci piace riferire per intero ed a forma di appendice un articolo, in riguardo della cremazione, del sig. G. Solimena riportato dalla Tribuna illustrata del 30 giugno 1901, N. 26, intitolato: Fra toghe e codici. Ciò per far vedere e toccare con mano: chi trovansi da parte della ragione, in quest'ardua discussione svolta in questo libro, se noi ovvero gli avversarii.
     Ecco l'articolo:
     La cremazione non è di oggi né di ieri: è antica assai ed ha la sua storia.
     A' dì nostri è stata rimessa in auge, e quasi tutti i Governi dei paesi civili la permettono. Ed è bene. Non vi pare, lettori miei, che, a prescindere per poco da altra qualsiasi considerazione, debba rispettarsi l'ultima volontà dell'estinto? E poi, non è da preferire alla decomposizione lenta e ripugnante del cadavere — sia pure chiuso fra quattro assicciuole, come cantava il povero Praga — il fuoco che ne circondi, ne avvampi, ne incenerisca in pochi istanti e le nostre impurità si disperda nel limpido cielo in un nugolo di fumo? Non è pietoso e confortante che il nostro frale, ridotto in un pugno di cenere, sia deposto e suggellato in minuscola e solida urna? I fiori non ci chiederanno alimento; l'ala di uccello beffardo indarno raderà il suolo che non sarà nostro, l'usato ferro del becchino non consumerà l'ultima ingiuria sulle ossa nostre.