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qual fu quello di essere stata interdetta e scomunicata. Le guerre poi , come è già detto v le sedizioni , le ruberie e simili lordure non mancavano di apportare gran molestia alla città in generale , e gran danni ai particolari cittadini. Aggiungi che nel Giugno del i5a6 un Prete Albanese da Ascoli riportò novella peste, dalla quale contaminate molte persone, morirono assai di quelli che non allontanarousi dalla città. Non minor danno soffrì ancora per il desolante terremoto del 1646, per la peste del iG5j la quale tolse di vita meglio che 3390 persone, e nel 1703 un tremuoto potentissimo ne ebbe eguagliata al suolo gran parte; una con la morte di mille e quattrocento abitanti. Che anzi tanto flagello essendo avvenuto in giorno di so-lennissima Festa, numerosa gente che stava raccolta a penitenza nella Chiesa di S. Domenico , rimase tutta insieme crudelmente infranta e seppellita sotto i tetti e le cupole di quella. Oh ! il tremuoto. . . • • il tremupto b l'epopea della natura. Nel traballare del suolo commosso , agitato , sconvolto , vedi Y ira del Signore delle battaglie : di Lui che con un cenno scrolla i firmamenti e annienta le potenze del creato. Così i Profeti videro abbattere i cedri del Libano, rovesciare i padiglioni dell' Assiro , rovinar dalle fondamenta i baluardi e'1 tempio di Sioune (1).
(1) Opportuno sarebbe di accennare le cagioni d'onde sembra qui derivare la frequenza de* tremuoti : e per .dire alcun che , mi giovi riferire che la citici di Aquila a 2000 piedi air incirca sul livello del mare , giace sopra un suolo conglomerato calcareo, il quale non è iu tutti i punti di pari consistenza. Il massimo caldo segna IO
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