- i58 -
   quilano Giacinfo Dragonetti autore dell9 aureo trattato delle Viriti e de' Premi , col quale trasse primo lo sguardo dei filosofi sopra un ramo di Legislazione , senza cui ne lungamente possono vivere le Repubbliche , né la società progredire nel meglio (i). — Dalle quali cose , pare a me , ne seguita esser debito universale e santissimo l'offerire riconoscenti un tributo di riverenza e di laude, non che a sopra iodati, anche a quei benemeriti tutti, i quali perchè le scienze ajutarono comechessia, ponendole piii chiare nelle mani de'successori non solo, quanto perchè gl incamminarono sulla via di altre luminose scoperte , reila cosa ella è che somma gloria a se stessi ed alla patria partorirono (a).
   (i) Si legga Melchiorre Gioja nella Preiu. premetta al trattalo del Merito e delle ricompense.
   (a) Se tra gli scrittori Aquilani, in eccezione di alcuni pochi , non possiamo vaotare autori originali , ciò non si attribuirà certamente ai talenti che vi fiorirono f ogni qual volta si rifletta che quasi tutti scrissero in quei •ecoli nei quali solo si studiavano gli antichi, ed ognuno limaneva pago, non di altro., che d'imitarli. E per la verità di questa assertiva non sarìi inopportuno consiglio di richiamare brevemente alla memoria i progressi e le vicende della letteratura medesima. La letteratura infatti incominciata a coltivarsi nell1 Asia e nell' Egitto, non si vide veramente fiorire che nella Grecia , dove diede preziosi e salubri frutti in ogni ramo di scienze , di belle lettere e di arti liberali. La letteratura Greca diffondendosi fino a Roma , fece sorgere la Romana , la quale nell* origine , nell'indole , nel gusto è tutta greca. Al decadere la greca e la romana, la propagazione del cristianesimo cagionò la nascita dell' ecclesiastica, la quale in breve anch'essa oscurassi, e rimase estinto il lume dei buoni studt , finché non ricomparve di nuovo recato dalle regioui orientali. Gli Arabi conservarono in parte,
   v^ooQie