— »6* —
distinsero nei diversi rami di scienze , e tanta conseguirono riputazione sia nelle belle Lettere , sia nella Storia , Medicina , Giurisprudenza e Teologia. E così , se il patrio affetta non ci benda i'intendimento, ci auguriamo restituire per essi alla nostra Patria l'antica fama , e insieme-mente causarla dal bersaglio di quelli ignominiosi paragoni di Siberia del Reguo a cui altre città amerebbero confinarla.
Tra questi poi avranno un saggio di pubblico tributo di riconoscenza e di allegrezza primieramente i Teologi: quell'anime celesti e divine investite dallo zelo degli interessi del cielo e della gloria di Dio. E perciò goderanno il balsamo delle nostre lodi Amico Agnifili , nato il i393 e morto il 1476. Di perspicace iugegno e di peregrini talenti l'Agnifili fu Canonico e Vescovo Aquilano, e quindi il 18 settembre del 1467 sublimato alla dignità Cardinalizia da Pa*~ lo II. Fu ancora espositore di dritto Canonico neir Università di Bologna , Tesoriere generale della Chiesa uella Marca di Ancona, Governatore di Orvieto , Spole ti e della Provincia del Patrimonio : onorificenze affidategli da Niccolò V e da Eugenio IV , il quale nel 1433 deputollo suo legato nella coronazione di Sigismondo Re de'Romani. In fine fu T Agnifili quegli che ridusse «IP obbedienza del Papa Civita Vecchia , innalzandovi dalle fondamenta una fortezza che anch'oggi v'esiste.
Qui sortiva i natali il Prelato Gio. Battista Brancouio , di solido e penetrante giudizio , di squisito gusto , di cuore benevolo e vigoroso. Fu caro a Giulio II che lo ascrisse tra i suoi familiari , a Leone X che Io spedì per suo Amba-