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Il Fonticulano termino di vivere nell'Aquila il i5o3. — Boezio di Rainaldo dettava iu versi la storia di sua patria dalla sua fondazione fino al i363, anno che fu Vultimo .della sua vita , e la scrisse in dialetto Aquilano: dialetto che tra quelli d'Italia è dei più vicini al Fiorentino. Di questo poeta poi fanno onorata menziooe il Muratori e a tempi nostri Giulio Perticari (i). — Non che Giacomo Alfieri caro alla Corte di Milano. •• Girolamo Pico Fonticulano; Alessandro Riai ed altri assai nati tutti per ricordarci quanto iu loro fosse 1' amore della patria : della patria !..« al cui nome le più care affezioni di fi miglia , i legami più sacri di società , i bene* fizi della educazione, i commerci delle amicizie , le pratiche della fortuna : tutto insomma desta nell' intimo animo rimembranze, immagini , sentimenti che di rara dolcezza lo toccano e Io commovono.
Nelle belle lettere infine, oltre i sopracen-naii, nobilitarono assai la loro terra natale' Serafino Ciminello , detto altrimenti Serafino dall' A* qujla il quale venne alla luce del mondo nel 1466, desiderato frutto, del loro imeneo, da Francesco Ciminello e da Filippa di Urbano de Legistis. Io poi nou mi trattengo di chiarire i suoi studi e l'illustre ingegno nella poesia , Venere della bella letteratura che tutti amano di conoscere e di vagheggiare ;, però mi basti solo riferire che a Serafino frutterà molto applauso T aver uguagliato ne' sonetti il Petrarca , ossia ,
I come disse leggiadramente il Sansoviuo : l'essere
&t«ito. reputato a suoi tempi hjikisì un'altro IV
(t) Amor Patrio .dì Dante.
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