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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   A Napoli dipinse soggetti allegorici in lode de' Borboni, ed illustro con disegni il libro, allora conosciutissimo—Roma nella Grecia. Rimpatriato, amava recarsi sovente nelle piazze, nelle bettole, ne' mercati, come un tempo praticava il sommo Leonardo, in cerca di un viso allibito o contratto dal dolore, o meditativo o furbo; per farne poi, nei varii soggetti che trattava, dei birri, dei martiri, dei confessori, e via via. Egli ebbe il pregio in un secolo corrotto di tenersi lontano dal falso e dall'esagerato, formandosi uno stile, se non puro del tutto, certamente di gran lunga superiore a quello do' suoi maestri, se ne eccettui R. Mengs. Trattò anche con valentia patrii argomenti, e molte sue opere si vedono oggidì in Civitella Casanova.
   Gatti Saturnino, di S. Vittorino, nacque il 1463, e fu cognato di un tal Vespasiano Sfraio artista di merito. Si mostrò valentissimo architetto, pittore e scultore. Egli sposò nel 1492 Faustina, figlia di Bernardino Sfraio o Sfrago di Paganica, da cui ebbe una dote di quattrocento fiorini: venne nel 1508 annoverato tra gli abitanti del quartiere di S. Pietro a Coppito.
   È opera del suo scalpello la bella copia della grande statua in legno di S. Sebastiano, come lasciò scritto l'Agnifili nei suoi mss.jVae-Hro Saturnino Gatti di S. Vittorino fece ai 21 marzo 1517 alla C mgregazione di S. Sebastiano un S. Sebastiano di legname di sette palmi, di quella similitudine clic è quello della Madonna del Soccorso con due angioli pure di legname. Nel 1500 condusse varii dipinti in Solmona, nella Chiesa di Santo Spirito; esegui varii lodatissimì quadri in una delle cappelle della Chiesa di S. Domenico di Aquila nel 1511, come si trova registrato negli stessi manoscritti dell'Agnifili: promissio per/ìciendi conam Rosarii prò Ecclesia S. Dominici de Aquila perM. Satuminum Joannis Gatti de S. Victorino (1); dipinse la Cappella di S. Giovanni di Collemag-gio con figure ed ornamenti; condusse in terra cotta duo immagini a rilievo, rappresentanti l'una Maria SS. col figlio in braccio, e l'altra S. Antonio Abate, ambedue per la Chiesa di S. Maria del Ponte. Nel 1502, insieme a Giannantonio di Giovanni di Rocca di Corno, ebbe incarico di ornare con varie rappresentazioni la Chiesa di Terranova in Calabria (2).Il suo capolavoro, secondo il parere degli scrit-
   (1) Agnifili, mss. tom. 2 pag. 126, istr. rog. per Notar Valerio.
   (!) Strumenti rogati da N. Fran. Dom. de Fontieul. 13 Febbr. 1518, apud Bit.