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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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dono a quelli di Francesco di Montereale, pure non mancano di molti pregi. Esegui pure alcuni dipinti in Santa Menna di Lucoli, tra cui una Crocefìssione: questa egregia opera, quantunque maltrattata non poco dal tempo, rivela l'arte squisita per la quale il Perugino si rese singolare.
Dalla sua moglie Faustina ebbe cinque figliuoli, e meritò di essere effigiato, insieme agli altri illustri Aquilani, nell'arco di trionfo, eretto per onorare la venuta di Margherita d' Austria, come si è di sopra notato. .
Gentile Carmine nacque il 16 luglio 1678, e secondo certe notizie da me estratte in alcune antiche memorie di Castelli, il 21 febbraio 1679 da padre figulo. Costui iniziò ben per tempo il giovanetto allo studio di quell'arte, che già, sotto migliori auspicii, si vedeva risorgere, e lo affidò alle cure affettuose e sapienti di Carlantonio Grue. Il Gentile, che aveva da natura sortito vivace e versatile ingegno, ardente fantasia, squisito sentire ed animo nobilissimo, ebbe a trarre non poco profitto dalle cure del maestro, ed in breve divenne anche egli egregio dipintore. Con pari eccellenza Carmine trattò la pittura storica e la mitologica, i sacri ed i profani argomenti. Ebbe stile differente da'Grue, ed ingiustamente viene accusato di poca dolcezza di pennello, e, da alcuni addirittura, di ruvidezza ne' contorni delle figure. Tali difetti, a chi bene osservi, non si scorgono ne' suoi dipinti, molti dei quali si conservano nella preziosa collezione del Bonghi, acquistata dal Governo pel Museo Nazionale di S. Martino. Si rendono sopratutto notevoli in questa collezione un Apollo che scocca frecce al serpente Pilone in uno stupendo paesaggio; Bacco ed Arianna condotti in trionfo; la Spedizione degli Argonauti che porta il suo nome; la partenza di Giasone e di Medea da Calco; l'Assunzione della nave Argo nel Cielo; come belli sono un bacile con allegoria nel mezzo ed amorini e fiori all' intorno, appartenente alla Principessa di Castelcicala; alcuni piatti con soggetti mitologici, del Cav. Franchi; parecchi paesaggi e fiori del Cav. Tesorone. Eseguì in 27 quadretti, ben commessi fra loro, intorno all' altare di S. Antonio di Aquila, altrettanti sacri argomenti, la Coronazione, S. Giuseppe, gli Evangelisti, i Dottori, S. Domenico, S. Antonio, S. Pier Celestino, S. Equizio, S. Massimo, S. Berardino etc.; che io ho avuto agio di potere osservare, per tacere di altri moltissimi.
Freschezza di colorito, disinvoltura di pennello, tocco ardito e