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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   quale per ora non mi è riuscito trovare la situazione, potete benissimo citare nel vostro lavoro, documento che riporterò fra breve nella Genealogia di Carlo d' Angiò, che darò a stampa, e che per allora troverò certamente fra le mie carte. Gradite i miei ossequii e credetemi per la vita vostro aff.mo amico Camillo Mi-nieri-Riccio - Napoli 12 agosto 1881.
   Illustrò pure gli Abruzzi un altro insigne artista della stessa Città di Aquila, a nome Andrea, pittore e scultore sommo. Spero di poter dare in Appendice qualche più ampia notizia intorno al medesimo.
   Giovannantonio di Rocca di Corno. Esiste di lui un buon quadro rappresentante il Rosario nella Chiesa di Tornimparte: si sa inoltre che dipinse nella Chiesa di Terranova di Calabria insieme al celebre Aquilano pittore Saturnino Gatti.
   Grasso Gregorio di Aquila, fu pittore ed allievo di Guido Reni. Inventò l'immagine del venerabile Sertorio Caputo, incisa dal celebre Bloemart, e dipinse insieme ad altri artisti nelle Grotte Vaticane in S. Pietro.
   Grasso Scipione di Aquila, padre del precedente: esistono di lui due quadri, la Deposizione e S. Martino che dà in elemosina una parte del proprio mantello a Cristo, nella Madonna del Colle di Lucoli, non dispregevoli. Visse nel XVII secolo. Il Crispomonte in una delle sue opere manoscritte, riporta la seguente epigrafe, che compose in lode di Scipione G>-asso e di altri artisti Aquilani, scritta nel tronfio stile del seicento.
   « Alla — memoria immortale — di Francesco pittore — Pompeo « Cesura, Giulio Cesare e Giovan Battista Bedeschini e Scipione « Grasso Quadraro, Cittadini honorati Aquilani, havuti in pregio per « bontà, stimati per le buone qualità — si sono eternati con la pitie tura — illustrati con la virtù — resi celebri con la cortesia — ed « immortalatisi con le opere heroiche—con il pennello — Superarno « la natura in formar le creature - ma non l'assecondarno con il « spirito—che se questa gli havesse potuto dare — quella gli cedeva « il primato — come loro la riconobbero per madre — Zeusi si chinò « alli loro ritratti — Apelle reveri le loro immagini — Michelangelo « e Raffaele gli misero a'piedi i loro pennelli — Giuseppe d'Arpino e « tutti gli moderni gli concessero il primato - -ed ogni pittore si stimò « ignorante appresso di loro — Morirno, ma viverà sempre la lor°