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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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Chiesa, a cui Bonifacio IX negli anni 1393 e 1403 concesse non poche indulgenze. La cappella, ove si trovava l'immagine della Ver gine, venne rivestita di marmi e di eleganti pitture : la parte superiore, a guisa di cornicione, era in tre compartimenti divisa: in quello di mezzo si vedeva scolpitala natività di Cristo, lo sposalizio eia natività della Vergine. Dalla cornice scendevano due festoni, nel cui centro erano con maestria rappresentati Abramo, Davide e Salomone da una parte; Isaia, Geremia ed Elia dall'altra. Queste opere insigni, insieme alle ricordate, appartengono al nostro illustre scultore 0. Grandeo : vi si leggeva questa epigrafe :
Octavianus Grandeus hoc fecit a. D. MCCCCCXXXX
Ricordando questa opera insigne e l'artista che l'eseguiva, il Fella, scrittore più antico e pregiato dello stesso Polidoro, ecco come nella sua opera manoscritta intorno a' Frentani, e di cui non esiste che una sola rarissima copia, lasciò notato. A'brani più importanti di questa opera noi diamo la prima volta pubblicità :
Huic merito (ossia a Polidoro di maestro Renzo) apponendus est Octavianus Grandeus ; fuit cnim Polydoro proximus , et artis praeslanlia, et claritate signorum. Cujus peritia patescit in lateritio opere miro, columnis effigiatis, celaturis et statuis duodecim Apostolorum in ara gloriosissimae Mariae Virginis de Ponte, et imagine ejusdem Deiparac posita in sacello construclo in aede divi Angeli de Pace. Sed tanti viri et civis monimen-tum, proli dolor inconsolabilis ! Teate avectum est, et inde Par-thenopema B. Caracciolo AprutiiPreside, anno Domini MDC1V, ibique reposilum, et exemplum ipsius a Neuterico pictore non multi nominis effìgiatum.
Oraziani Bonifazio di Rocca de' Botti ne'Marsi, fu egregio maestro di cappella in Roma, ed insigne maestro di musica. Mori il 1654. È ricordato dal Toppi e dal Corsignani, opp. cit.
Giuliano monaco di Palearea (Paglicta) celebre miniatore. Fiori circa il 1300. Parecchi codici, da lui stupendamente alluminati, si vedevano nella famosa Basilica di S. Giovanni in Venere, ed in altre chiese degli Abruzzi, principalmente della Diocesi di Chieti: portavano in tine il nome dell'autore. Il Polidoro ci lasciò ouorata memoria ili questo valoroso, ma ignoto artista.