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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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fiotti con grande ed isquisito magistero, lo dicono del pari buono ed accurato nella composizione, diligente nella prospettiva. Egli spesso dipinse il paese su i disegni'di Berghem; ed eseguì lodati lavori per Papa Clemente XI, per l'Imperatore e per altri principi di Europa: in un manoscritto del 1729, citato dal Cherubini, e posseduto dalla famiglia Grue di Atri, vien detto cosi eccellente et unico nelVarte di dipingere vasi di creta, che forse e senza forse non averrà acuto pari per lo passato, né l'averrà per l'avvenire (1). Che se.queste lodi al .nostro Carlantonio parranno esagerate, mostrano però il sommo pregio in cui egli era tenuto.
Grue Francesco Antonio, Dottore in filosofia e teologia, nacque, il 7 marzo 1786 da Carlantonio ed Ippolita Pompei. Spetta a lui la gloria di aver portato l'arte della ceramica in Castelli ad un'altezza fino allora non raggiunta; ed è perciò che il suo nome non • resta chiuso tra i confini dell'Abruzzo Teramano, ma viene onorato anche fuori da coloro che tengono in pregio i prodotti dell'ingegno, e dimenticano volentieri gli affanni, i dolori e le tristezze della vita nel culto sereno delle arti belle.
Il giovinetto Grue fin dalla prima età fu avviato al sacerdozio, e rinchiuso perciò dal padre nel Seminario di Penne, che a quei dì aveva fama di buoni studi ; ma Francesco, in luogo di attendere a coltivare la lingua del Lazio e la sacra liturgia, passava ore intere nella lettura dell'Ariosto e del Tasso, ed a comporre versi italiani e latini in vario metro. Lasciato di notte l'ingratissimo luogo, si recò ad Ascoli, ove apprese sacra teologia dal monaco Olivetano P. Ercole ; e poscia a Teramo medicina, a Napoli leggi civili, ed a Roma diritto canonico.
Ma da natura egli era portato allo studio delle arti belle ; e l'ingegno, che svegliatissimo aveva sortito, tanto ripugnante alle sottigliezze legali ed alle dispute di diritto canonico, si apriva serenamente a' sorrisi dell'arte Ebbe dapprima a Penne per maestro un Giovanni Lavalle non mediocre artista e disegnatore; ed invogliato nello studio paterno della pittura in maiolica, volle visitare le fabbriche d'i Urbino, ove tanti eccellenti artefici lavoravano. Quivi ottenne la laurea dottorale, perfezionò i suoi studi, e condusse lodatissime opere, lo quali lo collocano fra i migliori disegnatori e coloritori del suo
(1) Veili Daucel Notices des Fayences peintes Pari» 18-14 pag. 337. Si ricorda un piatto dui nostro Grue, segnato col monogramma: C. A. G. P.