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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Quantunque in Napoli avesse avuto principio una nuova scuola di pittura in majolica sulla imitazione de' piatti e delle tazze di Carlanionio, pure fu solo con l'opera di Francesco Antonio che la scuola Napoletana ebbe incremento non piccolo.
   Fra gli altri Grce ricorderemo Anastasio fratello al precedente, n. il 31 Agosto 1691; che visse l'intera sua vita nel celibato e si mori nel 1743: dipinse paesaggi in piccole dimensioni,, dando prova di non comune valentia nel tratteggiare le forme degli albori, nella prospettiva lineare ed aerei, nel collocare sapientemente l i luce e le ombre;
   Aurelio n. nel 16 Giugno 1699 e m. nel 1714, che si distinse nel dipingere paesi e scene campestri;
   Liborio n. nel 13 Novembre 1702 , e m. nel 1776, che attese principalmente alla pittura storica , e toccò altezza, direi insuperata, nel ritrarre volti femminili di beltà meravigliosa;
   Francesco Saverio, o Filippo Saverio, secondo il parere di alcuni, figlio di Francescantonio di Atri, il quale seguendo le orme paterne, sali a rinomanza. Quello che operasse, si può leggere presso 1 Cherubini nell' importante cenno biografico che scrisse di lui : noi da alcune memorie pubblicate dal nostro illustre umico , il Comm. Camillo Minieri-Ricci e da'documenti esistenti nel Grande Archivio di Stato di Napoli completiamo le notizie dello scrittore Atriano, aggiungendo che nel 1758 egli fece istanza per essere ammesso a lavorare nella Real fabbrica di Capodimonte.
   Esperto miniaturista , avanzò nuove istanze al Re perchè gli concedesse di poter dipingere nella stessa Real Fabbrica; mi l'intendente Bonnicelli, interrogato, rispose (25 Luglio 1758) « essere « ben diverso il miniare le majoliche dal miniare le porcellane (0 » e perciò non doversi accogliere la dimanda. Lo troviamo in appresso, 1672, nel numero degli artefici; e morto il Brigadiere Marchese Ricci, il Re, 12 Giugno 1772, nomiuò Tommaso Perez, uf-fiziale della sua segreteria di Stato , a direttore della Real Fabbrica della porcellana di Portici, e gli comunicò la pianta degli artefici, già formata dal Ricci, con l'ordine che la fabbrica dovesse trasferirsi nel Real palazzo di Napoli : il nostro Grue fu tra gli artisti col soldo di ducati 15 al mese. Ebbe in seguito una gratificazione di ducati 30 per aver lavorato nella Real Fabbrica di Portici fino alla morte del Marchese Ricci. Di lui si fa altra