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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   città, ed i testimonii € Notar Ruggiero, Gregorio Andrea, Gior-< gio figlio di Giorgio ed il giudice Giorgio di Pescara » attestano che il 10 marzo 1270 Errico Frisia ( cioè Freccia di Ra-vello) ha loro presentato uno scritto del R. Vice-Segretario di A-bruzzo, « G. Rogadeo » del 1 marzo datato da Pescara, nel quale quest' ultimo in base a quanto venne emanato dal Re in proposito , ordina un perentorio per le spese di riparazione del Real Palazzo di Pescara « (palacium fundici curiae in Piscaria), » ed in alcune altre proprietà regie in Ortona, Solmona, Francavilla, S. Flaviano. In conseguenza di ciò Enrico Frezza ha chiamate le sunnominate persone, e come periti i « magistri lignamini » (falegnami ) G. di Belforte e Guglielmo di Pescara, come pure i maestri muratori Giorgio e Pietro. Si è inoltre recato con essi al p;Jflzzo , e dopo di avere con giuramento assicurato la coscienza del loro estimo, venne redatto il seguente progetto (segue il progetto col calcolo delle spese relative). Fece bandire il Freccia un pubblico incanto per tutta Pescara se qualcuno avesse voluto assumere l'impresa. Maestro Nicolao e Guglielmo di Chieti , « magistri in arte fabrice, » presentarono le offerte migliori, offrendo di assumere il lavoro per 3i once in luogo di 30 ; ed ebbero i lavori, con la condizione di compirli entro il mese di maggio.
   Laubentiis de Nicola, di Chieti.
   Nacque il 28 maggio 1783 da Andrea e Maria Malcoti, e mori in patria il 17 giugno 1832.
   Studiò le latine e le italiane lettere nel Collegio di Frascati, tenuto allora da' padri Gesuiti. Ivi ebbe agio di coltivare l'ingegno, che elettissimo aveva sortito da natura, imparando a conoscere ed esprimere poetando il bello con elette e pure forme. Passò in seguito nel Seminario di Chieti, celebratissimo a quei di per tutto l'Abruzzo, ove risplendeva per ingegno e per dottrina il padre Aquila, mente robustissima e vasta, dotto nelle scienze fisiche e razionali, perito di ogni eleganza dell'italiana favella, n deLaurentiis venne teneramente amato da quel dottissimo scolopio, che per cinquant'anni fu maestro a' migliori ingegni della nostra regione.
   Ma il giovanetto Nicola, pur coltivando con sommo intelletto d'amore le lettere e le scientifiche discipline, era nato per l'arte,