Stai consultando: 'Artisti Abruzzesi Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI', Vincenzo Bindi
Pagina (160/309) Pagina
Pagina (160/309)
Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
— 153 -
verso cui con forza prepotente ed irresistibile sentivasi chiamalo ; e prima a Napoli, ove si raccoglievano i migliori e più valenti artisti di quell'età, prese la prima pratica del disegno, studio che congiunse a quello dell'italiano, dell'inglese e del francese, nelle quali lingue divenne versassimo. Né trascurò lo studio della filosofìa e della storia, che è la maestra della viti, li sovrana ispiratrice degli artisti, lo sprone ad ogni civile virtù, apparecchiandosi cosi degnamente al nobile ministero cui erosi consicrato.
Dopo il 1804, conosciuto il Governo di Napoli l'ingegno di lui, lo mandò all'alunnato di pittura in Roma ; ed ivi, nell'eterna città, tra quei splendidi monumenti, vivo testimonio dell i grandezza de'nostri gloriosi maggiori ; tra quei capilavori non ancora superati, trasse sublimi ispirazioni, alimento fecondo alla sua intelligenza di artista.
Era quest i l'epoca nella quale il divino Canova rinnovava il corrotto gusto col richiamare l'arte allo studio delle opere classiche, porgendone egli medesimo l'esempio con opere, che l'umanità ammira ed ammirerà fino a che serberemo nell'animo vivo il culto per il Bello ; ed in questo nobilissimo apostolato ebbe compagni Tlior-waldsen, Cainuccini, Laudi, Sabatelli, Costanzo Angelini, Ludovico Bianchin*, per tacere di t inti altri. 11 nostro de Laurentiis studiò nella celebratissima Accademia di S. Luca ed ivi apprese quell'eleganza e purezza di disegno, quella forza di colorito che dovevano poi renderlo sommo nell'arte.
Durante il tempo del suo alunnato a Roma, che durò sei anni, in una tavola di palmi dodici dipinse Focione, che rende indietro i ricchi presenti, onde a mezzo di nobile ambasceria il Macedone lo onorava. Volle il nostro artista ispirarsi nelle immortali pagine dello Storico di Cheronea. che ci rappresenta l'illustre Ateniese, grande in guerra, magnanimo in pace, egregio per senno politico e civile, a niun altro de' tempi suoi secondo per altezza di animo, per sapienza e per virtù. Bella e ricca composizione, che rivela non pochi pregi, e nella nobile espressione de' volti; nella grazia e nella dolcezza del colorito, nella movenza delle teste, e nel modo veramente ammirabile onde sono eseguiti gli accessorii : questa egregia opera venne offerta alla Corte di Napoli.
Finito l'alunnato, lavorò nello studio del Camuccini, che lo accolse come fratello, e lo ebbe sempre carissimo ; fu in seguito nominato membro della insigne Accademia di S. Luca, onore solo a' sommi allora riservato.