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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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Leonori Serafino, Aquilano, fiorito nella prima metà del XV secolo. Di Ini non ragionano i patrii scrittori, non ho perciò potuto rinvenire notizia alcuna, che mettesse in chiaro la vita e le opere di questo artista. Un quadro di sacro argomento da lui eseguito, e di cui io ho potuto vedere in Aquila una fotografia , lavoro assai pregevole per composizione accurata, per lo studio delle teste, ed i magnifici panneggiamenti, si trova in Corsica, e venne offerto in vendita al Municipio Aquilano. 11 dipinto porta il nome, la patria dell'artista e la data del 1529.
Leone, Abruzzese, ma di patria incerta, scultore e cesellatore egregio. Fu Vescovo di Atina nei Volsci. Leone Ostiense ci lasciò di lui. memoria nella Cronaca Cassinese : « pallia et ornamenta « non pauca ad ornatum Ecclesiae studuit. conquirere: fecit et Ci-« borium.... et tres iconas similiter deauratas ad honorem SS. Tri-« nitatis. Fecit et coronalem in medio Chori, et aliam coronam « aeneain habens in gyro turres duodecimali quibus duodecim scul-« pti erant Apostoli.
Loi.li Antonio di Castelli. Egregio dipintore su majolica, fiorito verso la metà del XVI ed i principi! del XVII secolo. 11 Giudizio di Paride che si ammira nel Real Museo di S. Martino in Na-
csi librr Ceniualis Ven. Cap. Apratini, eontinrns crii sur , servii ia personali a et realia debita dicto Capitalo. Le lettre iniziali erano stupendamente miniate, o vi si vedevano monaci, animali, fregi, arabeschi condotti con tanti maestria ili diseguo, e vivacità ed armonia ili colorito, che er.ino una meraviglia. Questo libro fa parte dell'Archivio delli Chiesa Aprmina. Ma es ste ancori, e se se esiste, comV conservato? È inutile qui ripetei e quanto ila noi si è detto nel 2 voi ¦ del nostro Castel S- Floriano: l'Archivio Vescovili» di Teramo trovasi in uno «tuo miserando: avemmo promessa che si sarebbe provveduto alla conservazione del medesimo; ma sono decorsi oramai parecchi anni, ed ogni cosa vedesi ancora nel più gramle e vergognoso alilimdoiio. Rivolgiamo di nuovo vivissime preghiere a Monsignor Mi/ella, Vescovo di Teramo, perchè provvegga alle sorti di quell'importante Archivio, ove tanti documenti di storia patria si conservano. Se Monsignor Pie olomini, tra le altre riforme, introdotte, non avesse fallo togliere da tutte le Chiese di Teramo i seiiolcri ed i mausolei con le immagini degli uomini illusili, che ila secoli vi dormivano in (lac, e non l'ossero slate distrutte tutte quelle iscrizioni, che ricordavano imprese o l'aiti compiuti , quante opere d'arte ammireremmo ancora, quanti altri artisti conosceremmo, quanti documenti preziosi p t la Storia Aprutina ! notizie, nioiinmiiti, e nomi penimi p»r sempre, con irreparabile dauno della storia e dell'arie !