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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   — 163 -
   re gli animali di tutte le specie, dall'umile asinelio al focoso d&* striero. Ma più che Palizzi e le Accademie, egli onorò qual maestro primo e perfetto, la natura ed il vero, ed ebbe agio tra gli splendori del cielo di Napoli, tra le maestose rovine della campagna Romana, di fare studii bellissimi. 1 suoi stupendi tori, di grandezza quasi metà del vero, fugati all'apprire di una macchina a vapore; le sue mandre, che tranquille pascolano o si riposano presso i monumentali ruderi, lungo le sponde del Tevere; gli armenti che, sorpresi dal temporale, si affrettano a cercare un rifugio nella vicina capanna, sono composizioni eseguite con verità, con gusto, con sentimento artistico, con inarrivabile precisione ne' singoli particolari. Egli tratta con egual valore la pittura storica, e l'ultimo suo quadro * Christus imperai » che decora le sale dell'Esposizione internazionale di Roma, è giudicato da più valenti critici uno dei migliori lavori di quella Mostra. Verista in quanto si riferisce alla plastica ed alla rappresentazione del rilievo, della forma e del colore degli oggetti, è nel tempo stesso profondo conoscitore come del vario carattere degli animali, che a meraviglia ritrae, cosi della storia, che felicemente e con molto acume interpetra. Né il Lac-cetti trascura gli accessori, in cui i fiamminghi si mostrarono eccellenti, sia che serva di fondo al quadro l'amena prospettiva di ridente campagna, le verdeggianti colline, gli alberi fioriti, il cielo nuvoloso o sereno, sia nel condurre con verità, precisione ed accuratezza somma, stoffe antiche a grandi fiori, arazzi, e domestici utensili.
   Paesista e figurista egregio, il Laccetti onora l'arte italiana e Vasto che gli fu culla (1).
   Maaj Ascanio di Giovanni o di Pietro, di Tagliacozzo, orafo sommo ed allievo dfBenvenuto Cellini, nato a Tagliacozzo nel 1524. Nell'età di 13 anni venne ad allogarsi con Benvenuto Cellini a Roma affine di perfezionarsi nella oreficeria.
   Segui il maestro ne' due viaggi intrapresi in Francia, e lo ajutò non poco nelle opere dal medesimo condotte fino al 1545. Ebbe a
   (1) Ripetiamo qui quanto abbiamo detto nell'introduzione: de' più illustri artist1 virenti noi teniamo breve ricordo, per ragioni che ognuno «apri comprenderà e-valutare.