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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Sabini, Pretuziani e ìlarruccini; tra quegli usi e tra quelle poetiche e tanto pittoresche costumanze (1), che traggono la loro origine nella più remota antichità, c inettoii capo non a'Romani solo, ma agli Aborigeni, a'Pelasgi, a'Tirreni, condusse opere, le quali lo resero celebratissiino in tutto il mondo artistico. I Biricchini Napoletani, quadro fatto incidere dal Goupil, la Processione del Corpus Domini, che suscitò un vero entusiasmo fra i cultori delle arti belle quando venne la prima volta esposta a Napoli nel 1877; le Pescatici; l'Ottava, le impressioni dell' Adriatico, la Domenica delle Palme, i Morticdli; la seconda Nidiata, ed altri molteplici lavori, ed infiniti studi ad olio, a guazzo, nel quale è valentissimo, ed all'acquarello, lo mostrano ingegno originalissimo e potente, artista nel più ampio ed alto senso della parola. Nel ritrarre tipi femminili o di fanciullo, non ha chi lo eguagli: non uno di questi molteplici tipi, spesso meravigliosamente e con somm i arie aggruppati sulla stessa tela, rassomiglia all'altro; non trovi una bellezza convenzionale ed accademica , ma una bellezza vera, viva, parlante , che ti seduce e ti affascina irresistibilmente : In natura schiet-
   (1) A proposito degli Usi r de'fnsti'mi Abn'tzrsi, leggi le lodate op>re del mio diletto e chiaro amico Pv-tf. A /•)¦¦ Si» ili Sulmona, che hanno per titolo — Usi e Cornimi Abruzzesi discritti dii Antonio de Nino, Firenze 1879, 1881; Saggio di Canti pnimlari Sahinrsi, Uieli, 1 Sfi?. In alenili* mie M morie trovo ricordata questa bellissima e gentile costumanza che si riferisce a matrimonio. Le nozze vendono spesso conchiuse perché un cardellino o una colomba o una rondine passa, arresta il volo e lo spiega a destra del villanello nel momento che fa per la prima volta alla sua bella la dichiarazione d'amore: fra noi tutto è poesia ne' matrimo-nii, e i gemiti che la spoia manda fuori all'uscire della casa materna; od il gaudio onde si allieta nell'entrare in quella dello sposo; e le serenate ed i versi di amore; e le strepitose scampanate che i vicini l'inno a^rli «posi novelli, e le nenie che le madri e le spose pietose cantano a'ioro cari defunti. Sinpend i e piena di squisita poesia è quest i strofa elio io trovo registrala tra le mie carte, e che qui pubblico, non ricordando più ove l'abbia udita o letta:
   Se l'arricorda, drent'allu vallone Quauno ci cuiuinzemmo a ben vuolene, Tu mi dicisli: Dimmi scio none!.. 1' te vuotai li spali, e me ue jene: Or sacci, mio dorassimo patrone, Ch'n funno a lu core te volevo bene; Vienme domane, vienme a consolare: Che la risposta te la ruoglio dare !