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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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opere che condusse, faremo onorato e spedalo ricordo del Coro della Cattedrale di Aquila, stupendamente intagliato in noce, e diviso in due ordini, tutto adorno di arabeschi, fogliami, colonnine a spirale e cornici corrispondenti; due palchi di organi nella Chiesa dell'Annunziata di Solmona; il Coro nella Cattedrale della stessa citta; la soffitta adorna di oro di zecchino della Chiesa di S. Antonio di Padova; la magnifica, e veramente sontuosa ed inarrivabile soffitta ed il palco dell'organo nella Chiesa di S. Bernardino di Aquila, compiuti dopo quaranta anni d'indefesso lavoro, come lasciò notato 1' Antinori ne' suoi manoscritti-, due pilette per l'acqua santa di marmo statuario con le conche di pizzardello, di svelto ed elegante disegno, scolpite con gusto e con arte; un bel pulpito e quattro confessionali di noce; graziosi disegni e bellissimi intagli dorati nella Chiesa Parrocfchiale di S. Maria della Valle e di S. Eustachio di Scanno; per. tacere di molte altre egregie opero dal valente artista compiute, che adornano le Chiese della Provincia di Aquila e degli Abruzzi.
Monica della Gennaro, di Teramo.
Nacque sullo scorcio dell'anno 1837 da genitori Napoletani. 11 padre di lui, a nome Pasquale, ottimo disegnatore e coscienzioso insegnante, potè educare con ogni amorevole cura il figliuolo, dotato di vivacissimo e perspicace ingegno, alla gloria dell'arte ed al sentimento del beilo. Il piccolo Gennaro frequentò da principio una scuola di lettere (il padre avrebbe voluto farne un avvocalo, conoscendo per propria esperienza quanto l'arte sia malagevole, su non viene coadjuvata dalla fortuna), e quantunque studiasse ben poco, era quasi sempre il primo <^lla classe Ma egli a ben altro tendeva: era nato per l'arte; e passava le ore della lezione a disegnare su i libri figure, paesi ed animali, che anche a' suoi professori non parvero i soliti sgorbii de' fanciulli ; ed in luogo di garrirlo, lo incoraggiavano a seguire le naturali tendenze, applicandosi allo studio del disegno. Il padre stesso, meravigliato non poco di questa rivelazione cosi spontanea e sincera dello ingegno del giovinetto, cedendo alle istanze di uomini autorevolissimi, si dociso finalmente a farne un pittore.
Dotato il nostro della Monica^i una vivissima, per quanto pronta immaginazione,cominciò la sua carriera artistica con l'illustrare i poeti classici; e contava appena otto anni quando con disegni