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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   — 193 —-
   eseguire la stupenda opera, e ne fo'poscia dono alla Chiesa; ed altri belli lavori di niello, che il tempo, e più l'incuria degli uomini, hanno in buona parte cancellati. Vi si legge questa epigrafe:
   Opus Nicolai Andree de Guardia.
   MCCCCXXXI1
   Il prezzo di questa opera non oltrepassò i ducati quattrocento. Sappiamo infatti da pubblico istrumento di Notar Antonuccio di Lucio di Poggio Vicario di Cigoli, con la data del 20 febbrajo 1447, che lo stesso Nicola di Guardiar/rele convenne con l'Arciprete di Santa Maria di Paganica e col Capitolo della Chiesa di fare a sue spese, « e nel termino di due anni, una Croco di argento, « con pomo di argento indorato e smaltato a somiglianza della « Croce ili S. Massimo di Aquila, pel prezzo di ducati 390; » ed il valente artista dichiarava di riceversi a conto una piccola quantità di argento rotto e poco danaro. (Vedi Antinori MS. presso il Marchese G. Dragonetti). Nello stesso Antinori troviamo di lui quest'altra notizia. « Nel 1402 alla presenza di Gaglioffo Gagliotfì, « di Giacomo Antonio di Ludovico, il Sindaco di S. Vittorino in « nome della Chiesa di S. Biagio di quel Castello dell' Aquila , « contrattò con Giovanni di Maestro di Zuzio di S. Vittorino, che « avendo quello promesso all'Arciprete di far lavorare dal Mae-« stro Nicolò orefice una Croce processionale di argento, sculta « ed indorata a somiglianza di quella di S. Silvestro, per la quale « aveva ricevuto otto libbre e mezzo di argento di carlini ; che « essendo morto quell'artefice facesse da altri compire il lavoro ».
   Appartengono ancora al nostro Nicolò il piedistallo della statua di S. Massimo, che oggi più non esiste; le quattro antiche statue di argento de'Protettori di Aquila; la bella Croce di Mon-ticchio; l'antica Croce di S. Silvestro di Aquila; il piede di un reliquiario .sotto forma di tempietto gotico, diviso in nicchio tricuspidali con i dodici ripostoli, portanti ciascheduno una scritta; una bella base di statua con figure, armi e stemmi; una bella Croce per la Chiesa maggiore di Lanciano, in grandi proporzioni, nella quale l'insigne artefice condusse a rilievo le immagini de'dodici Apostoli, de' quattro Evangelisti ed altre figure di Santi e di Dottori, stupendamente cesellate, che formano anche oggi
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