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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 195 —-
   per l'ingegnoso lavorio del fogliame, e per la bizzarria degl' intrecci pare ti ricordino i monumenti moreschi della Zisa. Il pulpito, davvero maestoso nella forma, è tutto istoriato. Un uccello a forma di grifone, con le ali verdi e con corona nera sulla testa, è posto nel sinistro lato: dalla parte che guarda la porta d'ingresso, a destra, un'aquila con le ali rosse, bianche e turchine aperte, sostiene un libro ; con gli artigli dipinti in bianco ghermisce un dragone, mentre ne tiene un altro morto sotto i piedi.
   Sul davanti ù scolpito un angiolo, da'lunghi, inanellati capelli, dalle forme gentili, dal celeste sorriso, adorno di rosso pallio, di cinto nero, ed ha ali dipinte in nero e rosso; sostiene col capo e con le mani il libro santo degli Evangeli. Nella superficie laterale di destra si vede S. Giovanni, in veste di diacono e stola, sostenere con le mani un libro aperto; nella parte opposta il Battista con lunga barba, che solleva in alto le mani, e par che pronunzi quelle parole: vox clamantis in deserto, rectas facite se-milas qjus. Si ammirano in questa monumentale opera di arte altre sculture simboliche, a rilievo; un leone alato, di fattura caratteristica; un'aquila che morde un uomo nella coscia; ed ivi presso una Sirena dalle rosse ali; un toro alato ; alcuni giovani ignudi che tentano d'inerpicarsi alle colonnette; uno di essi ó quasi salito alla estremità; l'altro, abbracciando strettamente con le mani e con i piedi la colonna, fa inutili sforzi; un S. Giorgio a cavallo, o S. Michele, nell'atto di uccidere l'infernale dragone; la balena che vomita il disubbidiente Giona; Adamo ed Eva nel paradiso terre-stro, sotto un albero di saporose frutta; ed il serpente che parla alla donna, e la trae in inganno lusingandone la vanità; e poi ai quattro lati fregi vaghissimi; colonnine sostenuto da putti e da angioletti e due diaconi, l'uno con piccolo baule in mano, e l'altro col turribolo; le quali rappresentazioni simboliche furono tanta parte dell'arte medioevale, e trovano le loro spiegazioni nella Bibbia, nelle opere e ne'commenti de'SS. Padri.
   Alcune di queste figure, per 1' arte con cui sono disegnate e scolpite, ti ricordano quelle delle famose porte di Trani, opera dell'insigne Barisano, e non a quelle, a parer mio, seconde. Yi si legge la seguente iscrizione che ci dà notizie del Prelato Rainaldo, che ordinò l'opera, e dell'insigne Artista Abruzzese, Nicodemo, del tutto sconosciuto nella Storia dell'arte, che l'eseguiva.