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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 200 —-
   Fu questo il primo lavoro in marmo che l'artista condusse, ma che già rivela quel culto squisito per la forma, in lui sempre accurata, purissima, classica, congiunto allo studio più coscienzioso e diligente del vero. L'illustre Duprè molto predilesse lo scultore Giuliese, il quale visse amico e conobbe da vicino i principali artisti d'Italia, che pregiavano in lui l'eccellenza dell'arte, il fermo carattere che non piega innanzi ad uomini od eventi, e l'uomo di cuore; doti che nel nostro Pagliaccetti furon sempre mirabilmente congiunte.
   L'egregio ingegnere Gaetano de Bartolomei, che è tra i più bravi cittadini Abruzzesi, sommamente benemerito della patria sua per la larga protezione che accorda alle lettere ed alle arti, volendo onorare la memoria del compianto e chiaro zio Angelo Antonio Cosimo, commise al Pagliaccetti l'incarico di eseguire in marmo un monumento sepolcrale, che stesse testimonio della sua pietà e del suo riverente affetto verso il caro ed illustre congiunto. È questa un'opera d'arte davvero insigne, e per i superbi bassorilievi rappresentanti i tre Geuii della Storia, della Archeologia o della Poesia, scolpiti sul davanti, i quali con fe fiaccole spente, mostrano nel volto e nel portamento della persona la mestizia dell'animo per la morte dell'uomo egregio; e per i vaghi e belli intagli di fiori simbolici, papaveri, spighe, lauro e mortelle, condotti con sì rara perfezione e grazia, e con tanto mirabile magistero da parer opera non di marmo, ma delicatissimo ricamo ; o finalmente per lo stupendo busto del De Bartolomei, che corona il semplice ed elegante monumento, così naturale, che par vivo (1). Questa opera, che ono-
   (1) La captila ha forma rotonda, sormontata da un cupolino, diviso in quattro riquadrature. Di prospetto, uell'oiiida circolare, si eleva un pregevole altarino di marmo, opera di egregio artefice Napoletano. Sulla parete, e sinistra di chi entra, è collocato il marmoreo monumento ad Angelo Antonio Cosimo de Bartolomei; nella parete a sinistra, che è vuota, si vede un quadro vndigurnnte la Vergine che presenta il bambino Gesù a S. Gaetano, ojiera del pittore paesista Giuliese, Egidio de M«ulo, elio per alcuni suoi lavori a paste'lo meritava un premio nella R. Accademia Napoletana. In una specie di vestibolo, sull' entrata, sorgono due monumentini, a diritta quello di Lnigi, a sinistra quello ili Giovanni da Bartolomei. Raffigura il primo un medaglione in purissimo o nobile marmo statuario dì Carrara, nel quale è scolpito, ad alto rilievo, il busto di Luigi, con la divisa di portabandiera delle Guardia Nazionale, portante la ciarpa di traverso: intorno al nedaglione gira una corona formata di lauro e di quercia, che mirabilmente e con molta squisita arte s'iutrecciauo. Il tutto è incasini^ iu una lastra di marmo