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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   di pari all'affetto che porta al luogo natio, collocato in una Cappella gentilizia, di squisite forme architettoniche, che sorge nella gran piazza di Giulianova, col disegno del compianto e valoroso architetto teramano sig.Lupi, non risparmiando cuj-e e spese ingenti. Nel piccolo vestibolo della medesima cappella, che ha forma di rotonda con sveltissima cupola , si ammirano due altri monumentini, anche essi lodate ed egregie opere del Pagliaccetti, innalzati 1' uno a ricordare il nome di Luigi de Bartolomei aiutante maggiore della Guardia Nazionale, rapito giovanissimo alla famiglia ed alla patria, e l'altro alla memoria delle virtù e dello animo onesto e gentile di Ciovanni de Bartolomei padre del signor Gaetano. Il medaglione ad alto rilievo rappresentante Luigi e il mezzo busto di Giovanni sono scolpiti con arte e con verità meravigliosa.
   Tra le molte opere che il nostro valoroso artista condusse, ricorderemo—Garibaldi a Caprera, in figura molto più grande del vero, che doveva essere eseguito in marmo per la città di Teramo: ma questo nobile pensiero non ebbe il suo effetto per ragioni incresciose, che qui sarebbe inutile ripetere : tale lavoro, che è tra i più pregiati dell'artista, ottenne nell'Esposizione universale
   La prima epigrafe è del eh. e compianto dall' 0»yaro; le altre due del Prof. Pcrletta Flaviano di Giulianova, che dettava anche le funebri orazioni nella morte di Augelo Antonio e di Luigi, stampate a Teramo a cura di Gaetano De Bartolomei.
   In un'altra cappella gentilizia esistente nel villaggio di Montone, di recente con nou piccola spesa restaurata ed ab!>ellita dui lodato mio amico, Gaetano de Bartolomei, sorge un altro monumento, opera egregia del XIV secolo, che fa testimonianza dell'antichità della- famiglia de Bartolomei. Venne esso innalzato da Buccia-relio, figlio di Giacomo Bartolomeo di Montone. Ha l'orma di edicoia, ed è di semplici forme. 11 sarcofago, su cui si adagiava l'immagine in pietra del defunto, che oggi più non esiste, è sormontato da una specie di baldacchino su cui si vede scolpita la croce, ad indicare forse avere il nobile estinto preso pirte alla Crociata. Due Angioli sovrastano alle colonnette del sepolcro, i quali recano spiegati sul petto due cartelli portanti in versi leouiui quest i leggenda:
   Da requiem cunetta hic et ubique defunctix Ut possint pacem Domini tenere perennem.
   Nel lato prospiciente la porta principale è scolpita, in gotici caratteri, una epigrafe, la quale ricorda che il monumento venne eretto nei 1390 dal nobile Bucciarello ti-lio di Giacomo Bartolomeo di Montone.
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