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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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colla libertà di chi riproduco un ogi? Ito che non si muovo. Perciò egli ha potuto fare il cavallo dell'-Etoore Fieramosca, nel momento terribile che precipita col suo cavaliere nell'abisso. Ettore Fiera-ìnosca, secondo la ben conosciuta leggenda, spiccò un salto da una rupe del monte Gargano, col suo cavallo. Questo quadro deve essere guardato con una certa curiosità , uscendo totalmente dai soggetti trattati da Palizzi. Egli ha raramente fatto dei quadri tristi o drammatici come il Fieramosca.
< Palizzi ha fatto uno studio particolare sui cavalli, moltissimi dei quali sono ritratti, e assai belli; e sui cani, che egli ha dipinti in tutt'i modi e di tutte le razze, dal cane da pastore, che si disseta all'acqua del pantano, sino al bracco nerboruto del gran signore, e al Kingcharles che si riposa sui cuscini di i o.
« Due delle più belle pagine della sua vita, anzi due monumenti, sono i quadri che egli fece per la collezione del defunto cav. Andrea Colonna: Una caccia al cervo, pieni di furia e di movimento, e il ritorno della fiera-, adesso appartengono al principe Marcantonio Colon ua-Stigliano.
« I suoi quadri sono per lo più accompagnati da figure, che egli dipinge collo stesso valore dei suoi animali. Egli ha fatto taxi molti ritratti, alcuni a cavallo piccoli, altri grandi al vero. Fra questi cito il suo proprio per la Galleria dei ritratti di Firenze.
« Verso il 1863 egli ebbe commissione da Vittorio Emmanuole di fare un quadro-soggetto a piacere. Allora pensò di riassumere su di una tela tutt'i suoi studi e tutta la sua scienza degli animali e del paesaggio. Che cosa poteva fare? L'arca di Noè? — Precisamente. Fece tutti gli animali che escono dall'arca, dopo il diluvio, si spargono sul terreno inzuppato, e si allontanano, riprendendo ciascuno la sua via e il suo istinto. Il paese è selvaggio; dei tronchi d'alberi melmosi sono restati sospesi, abbattuti sulle cime delle rocce; — dei vapori pesanti s'elevano ai piedi delle montagne. Lontano si vede l'arca, e il sottil filo di fumo di un sagrificio annunzia solo la presenza dell'uomo. Tutto è grigio e desolato. Questo quadro importantissimo è ora a Capodimonlc, ed è molto conosciuto per la bella acquaforte, che ne fece il suo intimo amico e discepolo, il povero Saro Cucinotta, fucilato a Parigi, durante la Comune, per un equivoco.
« Qualche anno dopo esegui pel generale Strada la carica dei ca-callegyieri d'Alessandria a Cnstoza, e poi un episodio della batta-