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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
delle verità, che sa rendere con somma evidenza. Vigoria ili colorito, esattezza o correzione di disegno, forza di rilievo, nobiltà e novità di concetti rendono molto pregiate le opere di questo nostro artista, che meritamente deve essere annoverato fra i giovani più egregi, che oggidi onorano il nome Abruzzese. Un suo dipinto rappresentante: Lo studio di Salvator Rosa—venne ammirato per lo stile franco ed ardito, e nel tempo stesso largo e nuovo. Tra le ultime sue opere, ricorderemo le pitture eseguite nel palazzo degli Sludi di Aquila, veramente degne di ammirazione, e che vivranno nella storia dell'arte.
Parvolo Antonio e Carinola Giovanni Battista di Alessa ? celebri intagliatori. La custodia grande ed il baldacchino dell'altare maggiore della Cattedrale di S. Leucio, adorno de'dodici Apostoli; i gradini de'candelieri, ed altri intagli vennero eseguiti da'inedesi-mi artisti pel prezzo di ducati ottanta verso l'anno 1000 (1) Di tanti egregi lavori restano ancora due bracciali a' lati dell'altare maggiore od il baldacchino, che presentemente si conserva nella Chiesa di S. Michele,
Pecorari (s'ignora il nome) di estinta famiglia di Ravisondoti, fu egregio intagliatore in legno. Nella chiesa di S. Eustachio di Colle di Giqvi vi è un coro in legno noce con tredici sedili; opera davvero singolare, nella quale si ammirano superbi lavori di ornato, di architettura e di scultura, con fogliami, arabeschi e bizzarri capricci simmetricamente disposti.
Il lavorio del fogliame principalmente è di squisita fattura: si direbbe, scrisse il de Stephanis, elio l'artista abbia saputo scolpire ed intagli.-re il legno come se avesse dovuto maneggiare la cera ». Nel Coro, mancano le statue di Cristo e degli Apostoli, che il Pe-oorari voleva collocarvi, perchè sorta disputa intorno al pagamento tra il comune e l'artista, questi nulla più lece.
Pei maestro Angelo di Chieti. Visse verso il 1380 e fu egregio scultore ed arclutetto. Troviamo di lui notizia nel Nicolini (2): « Intorno al 1370, cosi egli scrive, giudico che fu istaurata l'istessa Chiesa (di S. Giustiuo), imperocché nella Cappella di S. Giacomo, la quale è del corno destro dell'altare maggiore, in un certo nobile monumento, posto per memoria di un certo V ilo Cicci de Resta, si
(1) tarimi, rog. da Nolar Cesare l'rimiaui a' 2'ì M gin 1508?
(2) Op. c. Lib. 2, pag. '169.