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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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nota l'anno 1380: e tanto in osso monumento, quanto nel capitello del prossimo pilastro destro dell' altare maggiore , si vede scolpita l'arme, di cui oggi si serve la nobile famiglia de Hora-tiis della istessa Città. Le parole del soprannominato Monumento sono queste :
Hic requiescit Corpus Nicolai Cicci de Resta Cujus anima benedicatur.
A. D. 1380 h. op. R. (renovavit) ANGELUS MAG1STRI PEI de Civitate Theatina.
Percossa Gio. Antonio, di Aquila. Nacque di poveri natali, ma fu ricco d'ingegno e di virtù; e tanto egli venne stimato da'suoi concittadini, elio il celeberrimo e dottissimo medico Salvatore Rustici tolse in moglie la figliuola del Percossa solo perla grande stima in che teneva il padre. Fu discepolo del Perugino, o come altri vogliono, di Sandro Botticelli « cui superò nelf eccellenza dell'arte*, come piacque al Caprucci di affermare nella sua Descrizione manoscritta della Città di Aquila, da noi più volte citata in questo libro.
L' Antinori lo ricorda con le seguenti onorevoli parole: « Era (1509) già da qualche anno morto Giov. Antonio Percossa, dipintore eccellente, che era stato discepolo del Perugino, e restano delle sue pitture una sopra la porta della Chiesa di S. Maria ad Civita-lem, e l'altra della Cappella di S. Paolo nella Chiesa di S.Berardino, ed in molti altri siti ».
Anche B. Cirillo in un'opera, ora perduta, vivamente lo encomia (1). La bella dipintura a fresco ricordata da Monsignor Antinori, che si vedeva nella lunetta della porta di S. Maria ad Civi-tatem, e che rappresentava la Madonna col Bambino sulle ginocchia, S. Giovanni Battista e S. Paolo, venne tolta nel 1644 dal governatore della Chiesa, e collocata in luogo sull'altare della medesima. Per precisione e finezza di disegno, per grazia ed evidenza di carattere, armonia di colori ed accuratezza di stile, questo dipinto mostra i progressi dell'arte nel XV secolo, ed è prova della somma perizia e valentia dell'artista Aquilano, cui il lodato Cirillo, come riti) Epilog. dell'Ili. Aquil.pag. 17.