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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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Ego Peroc tius Tera manus Ci vi (sic) op US Picit (sic) nell'anno 1535 addi dece de Mayo.
Pietrocola Floriano di Vasto, celebre miniaturista.
Nacque nel 1809 da Emanuele, agiato proprietario, il quale avendo destinato il giovinetto alla professione di avvocato, lo costrinse a seguire un corso preliminare di legge presso un bravo professore del suo paese. Ma Floriano mostrava una spontanea e decisa inclinazione per le arti del disegno; e senza aver ricevuto insegnamento alcuno, copiava quadri di argomento religioso, che gli procacciarono l'ammirazione e le lodi de'suoi concittadini. Nel 1831, nell'età di 22 anni, fu mandato a Napoli per continuarvi gli studii di legale; ma il giovane, rbbandonato in breve Giustiniano, Cuia-cio e l'aridità de'codici e delle leggi, divenne discepolo di Costanzo Angelini, il quale, come scrisse Domenico Morelli, era la figura più spiccata della sua epoca, colui che impose a Napoli il credo dell'arte, c/ie guidò e disciplinò la intelligenza di artisti bravi e mediocri fino alla trasformazione radicale avvenuta intorno il 1848, e che tenne incontrastato il primato nelTarte fino agli ultimi tempi (1). Dalla scuola di questo artista uscirono Francesco S. Citarelli pittore e scultore, Gennaro Maldarelli, Camillo Guerra , f Oliva , che poi tenne scuola fuori l'Accademia, Giuseppe Mancinelli, che si faceva un merito di essere stato suo. discepolo, e che poi gli successe nell'insegnamento, de Napoli ed il nostro Pietrocola, per tacere di tanti altri.
Ma l'artista Vastese mostrava di prediligere il ritratto, che eseguiva con perfezione somma, senza guida alcuna di maestro. Egli allora, perfezionando il suo gusto e le sue artistiche facoltà più
con l'esperienza che col lungo tirocinio ed i precetti della scuola, i
(1) Vedi la stupenda relazione scrìtta dal Morelli intorno ai quadri scelti per VEsposizione di Delle Arti in Roma, pubblicata da' Pungolo di Napoli. (8 Novembre 1882) N. 309.