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Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi

Camillo Minieri-Riccio
Pe' tipi di Vincenzo Priggiobba Napoli, 1862, pagine 470

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ne che verte con S. A. il Granduca di Parma —in fol. di carie 11 senza numerazione.
   Giuseppe Carnevale autore di questa allegazione si firma in piede dell'ultima pagina in data del 28 settembre 1723. Egli sostiene la giurisdizione del Maestro Portolano di Abruzzo contro le pretensioni del governatore della città di Ortona, il quale Reggendo quella città pel granduca di Parma che ne era il signore, tentava sottrarla alla giurisdizione del detto Maestro Portolano. Quindi dettagliatamente ed ampiamente discorre di tutte le prerogative, de'dritti e de'doveri de'maestri portolani, della loro origine e della loro giurisdizione. Finalmente dimostra che Carlo V allorché donò la città di Ortona a Carlo Lanoi viceré di Napoli, dal quale à origine il granduca di Parma, non la fece punto libera da quella regalia.
   43. Discorso pronunziato dal Commendatore Bonaventura Pàlamolla de' Baroni di Torraca Intendente del 1° Abruzzo, bell'apertura del Consiglio Provinciale del primo Maggio 1834.—In Teramo da Giuseppe Marsilii tipografo dell'Intendenza — in 4. grande.
   É di pag. 90 numerate. In fine del libro è posta una tavola contenente il notamento delle parrocchie le più meschine della provincia del 1 Abruzzo Ultra, e che ànno bisogno di un supplemento di congrua. Colla pag. 60 termina il discorso del Palnmolla, e dalla pag. 61-74 leggesi la Risposta del Presidente del Consiglio signor Cavaliere D. Luigi Franchi Consigliere della Suprema Corte di Giustizia.
   Tra le altre cose l'intendente espone al consiglio Io stalo di miseria delle parrocchie di regio padronato di quella provincia esser tale, che i parrochi per vivere sono costretti addirsi ad uffizi non confacenti al loro carattere; che ne'di festivi non lutti i cittadini possono assistere al sacrifizio della messa per mancanza di economi, e per questa stessa causa gran parte della cittadinanza si muore senza ricevere gli ultimi conforti della religione; mentre ricchi benefici e badie si godono da gente oziosa, ed anche di estranee diocesi. Passa poi allo stato abietto della istruzione e ne fa rilevare tutti gli sconci; incita il Consiglio a formare un articolo sullo stato discusso onde stabilire una scuola di veterinaria in Penne, essendovi già domanda fatta dal veterinario Raffaele Cia-tra, ma rifiutata da quel sottintendente perché delta gravosa al comune. Narra come nel febbraio del 1831 nel Teramano i monti frumentarì erano soli 22 col capitale di 9153 tomoli di grano, e che ora sommano a A4 con 15408 tomoli di granaglia: come la Società Economica da lui convocata ben due volle per ordine del
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