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Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi

Camillo Minieri-Riccio
Pe' tipi di Vincenzo Priggiobba Napoli, 1862, pagine 470

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   zo Citeriore scritte da un Socio Ordinario della Società Economica di Chieti, e di quella d'Incoraggiamento di Napoli — 1815. In Chieti; nella tipografia Grandonia-na — in 4 piccolo.
   È di carte 80, delle quali le prime 76 numerate, terminando la paginazione colla cifra numerica lo2. Le altre 4 non portano numerazione e formano l'indice e l'errata; di queste l'ultima è interamente bianca,
   71. L'allegazione a prò delli Negozianti delle Provincie di Abruzzo coll'Arrendamento, ed Arrendatore de' Ferri viene appoggiata su di fatti, che a talento il di lei Autore ha imaginati — in 4.
   Cosi incomincia questa brevissima allegazione di sole pag. Vili numerate, senza data di luogo nè di anno. Essa è scritta da Pietro An-dbbotti, il cui nome non e impresso in fine del libro.
   Trattasi del dritto dell' arrendatore di esigere la imposta sul jerro, e di proibire che i ferri filati si mettessero al fuoco.
   72. L'Apruzzo ossequioso al Mistero dell'Immacolata Concezione di Maria Nostra Signora tn 8.
   Questo libro non & frontespizio, la prima faccia porta la numerazione i e la segnatura A, ed incomincia così Capo primo. Occasione dell'opera, ed avvertimenti al pio Lettore. Il volume è di pagine 268 numerate; esse fino alla pag. 208 progrediscono ordinatamente, ma per errore tipografico poi la pag. 209 porta il numero 109 e così guasta va innanzi la paginazione fino al num. 168, che segna l'ultima faccia del volume. Dalla carta e da' pochi fregi in legno che sono impressi nel libro, sembra essere questa edizione di Chieti. L'anno poi della stampa è da fissarsi dopo il 1703, ma non molto oltre, come può rilevarsi da quanto leggesi a p. 3 ed a p. 151 (251 ) 4. La segnatura de' fogli e la paginazione non indica alcuna mancanza, forse il frontespizio non dovette mai essere stampato, e forse il libro non fu pubblicato.
   Libro di estrema rarità, e solo esemplare finora conosciuto.Tutt1 i bibliografi Napoletani lo ignorano.
   L'autore di questo libro alla pag. 68 citando l'altra sua opera sulla vita di S. Tommaso Apostolo stampala negli anni trascorsi, cioè nel 1577 in Fermo (Vedi la rubrica Ortona al n. 14-), si manifesta chiaramente essere Gio. Battista de Lettis di Ortona. Ma come innanzi si é detto essendo YApruzzo ossequioso messo a slampa poco dopo il 1703, non può certamente farsi vivere il de
   1 Pag. 3 — È uopo anco avvertire, ohe qui si parìa dell'Apruzzo zelante di questo Mistero per diecessette secoli, e pel dieceotto principiati ecc.
   Pag- 451 (251) — Qui (in Loreto) risiede anco il corpo del D. Domenico, ed ammendue sono stati devotissimi dell'immacolato mistero, qui vi sono tre effigie della celeste Sianora una nomatala Vergine in Pantanis,Valtra in Capitignano ed ambedue nel passalo tremuoto deli703 restarono miracolosamente intatte ec.