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Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi

Camillo Minieri-Riccio
Pe' tipi di Vincenzo Priggiobba Napoli, 1862, pagine 470

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   mostra di quali gravissimi danni sia stalo agli Abruzzi per oltre a tre secoli siffatto sistema pastorale introdotto da Alfonso Idi A-ragona, il quale ordinò che rimanesse per pascolo invernale delle pecore la parte marittima più deliziosa e più fertile delle province settentrionali di Abruzzo. Questa vasta estensione territoriale si forma dall' alternamento di ampie valli e di dolci colline ed è irrigata dalle acque degli Appennini. Essa é il suolo il più fecondo ed adatto a' rurali lavori. Deplora quindi a ragione tanta barbarie mirandosi sì ricchi e belli campi ridotti allo squallore, ed alla miseria ; ed il proprietario ed il colono costretti a non coltivarli dal 29 di Settembre all'8 di Maggio di ciascun anno, per rimanere cosi incolti al solo uso del bestiame lanuto, e a detrimento immenso dell'agricoltura, della economia e del commercio di quelle province e dello stesso Reame. In fine il Delfico discorre della nequizia degli esattori, i quali con vessazioni vietano la piantagione di qualunque albero sia pure di olivo, ed a mano franca commettono continue estorsioni.
   83.Memoria sull'amministrazione de'Fondi delle Regie Strade degli Abruzzi, umiliata al Supremo Consiglio delle Reali Finanze da varie Università della Provincia dell'Aquila—in fol. dipag.26numerate oltre del frontespizio.
   Dopo essersi discorso dell' abolizione del dritto di pedaggio ordinata da Re Ferdinando IV di Borbone e della costruzione delle Regie Strade, si tratta della strada costruitasi dal 1778 al 1792 negli Abruzzi con grandi somme , nella maggior parte defraudate. Dopo avere dimostrato gl'inconvenienti delle seguite subaste, si propone al consiglio di Finanze cosa sia da farsi per la sollecita e buona esecuzione di quelle opere. In fine di questo opuscolo leggesi la data di Napoli il dì 21 ottobre 1792.
   84. Memoria sui danni apportati allo Stato e al Fisco dalla Fida delle pecore rimaste, e sull' utilità di transigere in perpetuo la medesima. Presentata a S. E. il sig. Marchese D. Ferdinando Corradini Segretario di Stato del dispaccio Ecclesiastico, e Presidente del Supremo Consiglio delle Finanze. — Napoli 1795 in 8.
   Di questa memoria di Francesco Saverio Camilli se ne dà ragguaglio unitamente ad uno estratto dalla pag. 92-96 del voi. 4-3° del Giornale letterario di Napoli per servire di continuazione aWanalisi ragionata délibri nuovi—Napoli MDCCXCVI. Presso Amelio Nobile — in 12.
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