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è senza numerazione, nel rovescio è interamente bianca, e nel retto à il visto del tenente colonnello Giovanni Melorio e quello dell'amministratore generale del Registro e Bollo Francescantonio Scoppa.
109. Quadro delle strade consolari, e militari de' Romani , che attraversavano la regione , oggi detta Apruzzo, e ricerca sulle presenti, richiesto da S. E. il General Parisi all' Ab. Romanelli —in 8.
Il suddetto opuscolo fu stampato nel voi. TV del Giornale enciclopedico di Napoli nel 1808. Questa è una delle pochissime copie tirate a parte per uso dell' autore. Essa non porta frontespizio , ma la sola intestazione sopra trascritta ; la segnatura de'fogli è da o in c : è di carte 20 s. n., ed è corredata di una tavola incisa in rame dinotante le diverse strade, che si descrivono.
11 Romanelli tratta della via Salaria, la quale uscendo da Roma per la porta Collina, passava per Eretum oggi Monterotondo, per Reale ( Rieti ), per Cutilia ( Colila presso Civita Ducale), per Interocreo ( Introdoco ), per Falacrine ( Valle Falacrine ), per Fico Badines (Accumoli), per Ascio (Ascoli alla foce del Tronto ), per Castrum Truentum ( Tronto ) , per Castrum Novum ( S. Flaviano ), per Atrium (Atri), e giungeva ad Aterno ; e così percorreva da Roma fino ad Aterno lo spazio di 156 miglia. Indi tiene ragionamento della via Tiburtina Valeria Claudia, che dalla porta Gabina della città di Roma giungeva ad Aterno ed uni vasi alla Salaria al nord, ed alla Frentana al sud. Questa via da Roma a Tivoli dicevasi Tiburtina, da Tivoli a Cerfennia, oggi Colle Armele ne' Marsi, chiama vasi Valeria dal censore M. Valerio che la fece costruire nell'anno 448 di Roma, e da Cerfennia ad Aterno nomossi Claudia dall' imperadore di tal nome che nel-r anno 8° del suo impero e 48° dell' era volgare fece proseguire quel tratto della via Valeria. Discorre della via Frentana, la quale da Aterno per Ortona, Lanciano, pel fiume Sangro, per Isto-nio, Uscosio ed Arescio giungeva a Larino ed al fiume Frentone dopo 80 miglia. Da Larino e dal Frentone incominciava altra via detta Sannia dal Sannio, lungo la quale regione percorreva ; essa perveniva a Benevento, e di là a Brindisi e poi a Taranto. Al dire del Romanelli la Frentana unita alla Sannia era la via più nobile e più interessante perchè attraversava tutte le regioni sulle rive delP Adriatico, che forman oggi la più bella parte del regno di Napoli. Passa poi l'autore a dimostrare gli errori commessi nel costruirsi la odierna regia strada di Abruzzo ; ed in fine riporta una iscrizione osca rinvenuta in Lanciano, impressa sopra una tegola di creta cotta, la quale serviva di coperchio ad un sepolcro.