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Carrellata Notarile.
Dai protocolli dell'Archivio di Stato di Teramo
Benedetto Carderi O.P.
Cattedra Cateriniana Teramo, 1973, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   voi. 25 f. 131v (Atri 3 luglio 1721). Tommaso di Nicola di Marco Negro, Antonio di Giov. Battista, e Giacomo di Marco Antonio, coloni e soci dei terreni e vigna rimasti nell'eredità del quondam Dott. Sigr. Massimino Brigotti, dopo che Antonia Domenicucci, vedova del Brigotti, passò in seconde nozze col Sigr. Ignazio de Petris, essi coloni riconoscono vero padrone e signore il convento dei Domenicani di Atri « Erede sostituto del d.o Dott. Sigr. Massimino in Caso non servava la viduità d.a Sig.ra Antonia».
   voi. 25 f. 211r (Atri 10 ottobre 1721). D. Raimondo Mambella dott. in utroque di Mutignano ma domiciliato in Atri, è priore della Fraternità del Rosario di Atri, e Mastro Giov. Berardino Bucciarelli di Atri ne è Erario.
   voi. 26 f. 14r (Atri 14 gennaio 1722). Mastro Carlo Battinelli di Atri, di alcune sue proprietà terriere vuole che, detratti ducati 300 quale parte dotale di sua moglie Donna Maria Maddalena Mambelli di Mutignano, il rimanente vuole sia donato al convento dei Domenicani di Atri rappresentato dal Priore P. Lettore Enrico Castagna, con piena facoltà di « vendere detti terreni donati che resteranno, dedotti detti docati trecento dotali, et del prezzo ritrahendo, darne docati centoquaranta, secondo la mente et intentione d'esso Carlo donante, al R.P. Lettore Fra Filippo Mambella suo cognato Domenicano, et che debbia anche pagare come presentemente ha pagato ad esso Carlo docati sessanta per mezzo d'un bollettino d'un debitore cedutoli, seu delegatoli».
   voi 26 f. 88r (Atri 18 aprile 1722). Tra i Domenicani di Atri e i Sig.ri Ignazio de Petris e sua moglie Antonia Domenicucci, già vedova di Massimino Brigotti, con-cordia per la locazione d'una casa, del valore di ducati sette, avuta in eredità dal Dott. Sigr. Massimino Brigotti. L'atto di concordia dichiara:
   1. Che a dì 12 luglio 1712 Massimino Brigotti fa testamento con cui rilascia erede universale sua moglie Antonia Domenicucci a condizione che resti vedova, e qualora si risposasse l'eredità passerebbe al convento domenicano di Atri con obblighi di messe ed altri patti.
   2. A dì 28 luglio 1714 muore Massimino Brigotti e il 20 agosto 1714 la Domenicucci si fa dichiarare erede.
   3. Volendo poi la Domenicucci passare a seconde nozze tentò una convenzione con i Domenicani di Atri, il cui Priore era P. Lettore Reginaldo Egizzii; in data 14 luglio 1716 fu rogata « onorevole transattione» in cui si« deliberò rilasciarne tutti li beni Ereditarii in beneficio di d.o Ven. Convento, con conditione però che dovesse essere reintegrata delli docati mille, e cento delle sue doti a tenore delli suoi capitoli matrimoniali». «Non havendo d.o Convento denaro pronto per sodisfare unica solutione detti docati mille e cento, li Rev. Padri si contentarono, che d.a Sigr. Antonia in luogo della Somma predetta ritenesse per assegnamento delle d.e sue doti una Masseria detta la Torre, e una vigna in contrada di Bocca (Borea) con tutti li mobili lasciati dal d.o quondam Dott. Massimino, fintante che essa Antonia fosse stata intieramente sodi-sfatta delle Doti sudette; ed all'incontro dalla d.a Sig.ra Antonia fu ceduto a d.o Ven. Monastero un suo credito di docati duecento quaranta che si doveano per complimento delle sue doti dal Sigr. Alfonso Domenicucci di Civita Sant'Angelo suo fratello il quale... ne fece instromento... rogato... per mano del sud. Notar Blasiotti della Città di Penne».
   4. Poiché la predetta transazione ebbe strascichi e contese, in data 11 agosto 1718 si addiyenne ad una convenzione stipulata dal notaio Giuseppe Luiggi Savelli di Atri, presenti del convento il Priore P. Lettore Vincenzo Scamolla, P. Felice de Angelis, P. Ermanno M.a Nicoletti, P. Filippo Mambella, P. Giov. Battista Giuliantonii, P. Bia-gio de Eugeniis, P. diac. Atanasio M.a Lombardi. Ma neppure questa convenzione so-disfece, onde i Domenicani ricorsero prima nel S.R.C, e poi a Roma in Congregazione che, in data 30 gennaio 1722, autorizzava il Vescovo di Atri e Penne ad accordare la licenza la quale fu firmata in data 21 febbraio 1722.
   Al contratto di locazione sono presenti del convento: P. Enrico Castagna Lettore e Priore, P. Lettore Pietromartire Brigotti Sottopriore, P. Felice de Angelis Sindaco, P. Ignazio Simonetti, P. Lettore secondo fr. Mariano Mancini, P. Lettore Maggiore fr. Filippo Mambella, fr. Chivoldio Cola, e fr. Gioacchino Prischi studenti.
   voi. 26 f. 85r (Atri 15 aprile 1722). Donna Faustina d'Oliviero di Mutignano, moglie del M. Giov. Battista Savelli di Atri dispone essere sepolta nella chiesa dei Domenicani di Atri se morrà in detta città di Atri.
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