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Carrellata Notarile.
Dai protocolli dell'Archivio di Stato di Teramo
Benedetto Carderi O.P.
Cattedra Cateriniana Teramo, 1973, pagine 191

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a cura di Federico Adamoli

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   voi. lì f. élr (Montorio 10 settèmbre 1729). Cesare dì Giacinto è procuratore della Fraternità del Rosario di Cervaro.
   voi. 15 ff. 38v; 42v (Montorio 25 maggio 1730). Censi dell'Ospedale di Montorio.
   voi. 15 f. 46v (Montorio 3 giugno 1730). I Domenicani di Montorio (P. Giov. Battista lulii a Montesicco Vicario, e P. Blasio de Eugeniis di Atri Lettore) comprano e riscattano dai Padri Conventuali un censo del valore di due. 30 con frutto annuo di carlini 30.
   voi. 15 f. 47r (Montorio 3 giugno 1730). I predetti Domenicani di Montorio comprano a riscatto dai procuratori dellOspedale di Montorio un censo di due. 16 ad annuo reddito di carlini 16.
   voi. 18 f. 25r (Montorio 1 giugno 1733). Francesco di Giov. Battista di Pie-tracamela è procuratore della Fraternità del Rosario di Pietracamela.
   voi. 18 f. 37r (Montorio 20 novembre 1733). Concordia tra il Capitolo della Collegiata S. Rocco da una parte e il Priore e il Procuratore della Fraternità del Rosario di detta Collegiata dall'altra parte. L'Arciprete della Collegiata D. Giovanni Angeletti e i Canonici D. Giuseppe Facchino, D. Simone Celestino, D. Giuseppe Caroselli, D. Giuseppe Calandra, D. Giov. Battista Martigiano, D. Giovanni Ricci, D. Francesco Barassi, D. Lattanzio Panza, D. Gregorio Forgella; i Padri Domenicani Gundisalvo Barbetta di Notaresco Priore, Domenico Bianchi di Chieti Vicario, e Giov. Battista de luliis di Montefino; della Fraternità del Rosario in S. Rocco, retta dai Domenicani, priore è Giacomo Perotti e procuratore Nicola Furia. Le parti asseriscono «come per pia disposizione del quondam Gregorio Falchini essendo stata chiamata in questa terra la Ven. Religione de Predicatori a fondarvi della sua heredità un Monastero, incontrasse essa la resistenza di detto Rev. Capitolo, e per esso delli Rev. Sig.ri Arciprete e Canonici di quel tempo, sol perché non intendevano rilasciare a beneficio di detta Ven. Religione e suoi Figli qui stantiantino il pagamento delle Decime, si rispetto alFheredità di detto Quondam Gregorio, come ad altri beni acquirendi, et altresì consignare la Statua del SS. Rosario, Cappella eretta dentro la loro Ven. Chiesa di S. Rocco con tutti quei mobili, oro, argento, rendite, suppellettili, e stabili ad essa spet-tantino e pertinentino, e venissero perciò ad un lustramento conventionale, nel quale il detto Rev. Capitolo prestava il suo consenso alla fondazione di detto Ven. Monastero con molte conditioni e patti espressi nell'enunciato Instrumento, per il che il M.R. Padre Provinciale di quel tempo s'obligasse in nome proprio, de' suoi Succ.ri e di detta Religione di pagare le Decime, e di adempire, e far adempire tutti l'altri patti e conditioni apposti in detto Instrumento rogato per mano del Mag.co Quondam Not. Gregorio Marcacci di Montorio nell'anno milla settecento et otto, conforme asseriscono esse parti, al quale s'habbia relatione.
   E che pertanto subitamente si formasse qui l'Ospitio da essi Rev. Padri, li quali in esecutione di detta conventione pagavano puntualmente le Decime; ma havendo essi poi in tempo del felice Pontificato di Benedetto Decimo Terzo dichiarato Convento d.o Ospitio, e quindi valendosi della Bulla emanata a loro favore da detto memorato Pontefice, che comincia Pretiosius, nella quale fra gl'altri Privilegi ed immunità vi era quella di non soggiacere alle Decime non solo essi Padri, ma ne pure li Coloni de loro territorii. In vigore della qual Bulla facessero restivo contro il pattuito in detto Instrumento di pagare le Decime ad essi Rev. Sig.ri Arciprete e Can.ci, per lo che ne nacque lite con essi Rev. Padri nella Corte Vescovile Aprutina, et ivi dedottasi per parte degl'ultimi la translatione nel loro Monastero della Ven. Confraternita del SS. Rosario una colla Statua, e con tutto l'altro a se spettante tale, quale si trova eretta dentro la Chiesa d'esso Rev. Capitolo. Ultimamente dopo varii atti leti-giosi precedente risolutione de Confratelli con la mezanità di molti pii e buoni Cattolici si venissero fra esse parti a nuova conventione per loro utilità», dopo averne ottenuta licenza del P. Generale Tommaso Ripoll (Roma 6 dicembre 1732), dei PP. Provinciali Giov. Tommaso Bianchi (Teramo 27 ottobre 1729) e Arcangelo Gaspari (Francavilla 17 settembre 1733). La richiesta al Provinciale P. Bianchi è fatta dal P. Barbetta Vicario e dal P. Lettore Biagio de Eugeniis; la richiesta al Provinciale P. Gaspari è fatta dal P. Barbetta Priore, P. Giov. Battista de luliis e P. Lettore Giu-

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