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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   coltura irrigua. Nell'ultimo tronco invece, ossia dal molino di Ganzano al mare, a destra ed a sinistra, direttamente o in modo secondario, l'acqua è rivolta ai campi, mediante Ire canali.
   Uno è il celebre canale, a sinistra del Vomano, aperto fin dal medio evo dalla Gasa ducale d'Atri, per la coltivazione del riso, e passato poi al Demanio, fino a elle, nel 181divenne proprietà della famiglia De Vincenzi.
   Abbandonato però allora già da qualche secolo, era in slato di grande deperimento, anzi distrutto in parte, rimanendone soltanto un tronco che giungeva al inolino Torrlo, al cui esercizio l'acqua era esclusivamente destinata, e continuò ad esserlo fino al 1880 circa, quando il senatore De Vincenzi ideò un completo piano di trasformazione agraria di una sua tenuta che a quel canale e al suo proseguimento rimaneva sottoposta. B.ise primitiva di questo progetto era di restituire, il canale alle sue antiche funzioni, cioè all'irrigazione, non più del riso però, ma delle colture avvicendate, prolungandolo per altri 7 chilometri oltre Torrio, fino a Montepagano, e forse in appresso fino alla spiaggia del mare.
   Ma in seguito, nuove vedute ebbe il De Vincenzi, ardite e quanto mai perspicaci, frutto sicuro di lungo studio. Ideò cioè l'impianto di tulio un sistema mobile molto economico, di produzione e di trasmissione di energia idraulica, per la lavorazione meccanica del suolo e dei suoi prodotti, ritraendola dal canale irrigatorio.
   A tal uopo determinò di derivare temporaneamente, quando l'irrigazione non richiede tutta la portata, parte dell'acqua con un canale in legno, pensile, sopra cavalietti, per precipitarla entro un cilindro vuoto, verticale, pure di legno, con al fondo un motore, dal quale con un sistema speciale di pulegge mobili ed una trasmissione telodinamica di circa due chilometri di sviluppo, si potesse distribuire la forza motrice in qualunque punto di tutti gli appezzamenti soggetti alla coltura speciale
   Con questo mezzo ottenne quell'aratura profonda che consente ai principii fertilizzanti della parte bassa del suolo di essere condotti in alto, in contatto con l'aria e con le piantagioni, arricchendosi dell'azoto dell'aria stessa. Forse altro beneficio ottenne, con i lavori profondi, di mantenere cioè più a lungo l'umidità del terreno tanta necessaria per la vifa vegetale.
   Ne contento ancora il De Vincenzi, volle dall'acqua ricavare altro profitto per le sue terre; ed infatti, sapendo che le torbide del Vomano sono ricche di elementi fertilizzanti, provvide a formare delle specie di piccole colmate, os^ia condusse le acque di piena a decantarsi sulle campagne facendovi depositare ogni anno qualche centimetro d' altezza di limo, il quale sostituisce con grande vantaggio, non solo per la spesa, che è minima, ma per l'aumento dei prodotti, i concimi chimici e gli stallatici.
   I terreni in tal modo migliorati raggiungono la superficie di circa 100 eltari dei quali IH erano, anni addietro, arati meccanicamente per una profondità di m. 0.+0 almeno, ed altri irrigati.
   Non possiamo dilungarci oltre su questo argomento, non consentendolo l'indole della presente pubblicazione, ma tinto interessante è esso, per gli insperati risultali ottenuti e per l'esempio dato negli Abruzzi, che consigliamo di leggere in proposilo la speciale e chiarissima relazione, corredata di numerose fotografie, pubblicata dal prof. A. Ronna, ,nel supplemento ai numeri del 30 marzo e 15-30 aprile 1901 del Giornale digli agricoltori fiali/ini.
   II canale di cui tanto ci siamo interessati si riLiene ehe abbia la capacità di irrigare circa ettari 2500. Presentemente però mollo minore ne è l'uso dell'acqua, e la sua portata, il « settembre 1902, era solamente di m 0.875, con un franco capace di altrettanto.
   Si noti che se in tempi (li forte magra potesse derivare tutta la sua competenza, il Vomano rimarrebbe asciutto ed in seguito non acquisterebbe che poche rinascenze. K bene però rilevare che l'irrigazione si esercita intensamente nei mesi in cui le forti magre sono ancora lontane e che queste superano in portala la capacità attuale del canale.