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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   presso la strada provinciale Teramo-Ascoli, tocca la Rocca di Morro (ni. 387), piccola prominenza die si stacca d'un tratto dalle pia dolci pendici, attraversa i comuni di Mallignano (m. 307) ed An-carano (m. 293) e seguendo quasi la rotabile intercomunale che si svolge sopra la cresta di una lunga e. poco sentita elevazione, raggiunge il mare, dopo avere in ultimo fiancheggiato i paesi di Contro-guerra (m. 207) e Colonnella (m. 303)
   Ritornando nuovamente all'estremo del bacino, da dove abbianola intrapreso il tracciamento dello spartiacque, indichiamo il percorso di questo sulla sinistra del Tronto. Esso dal monte Cardilo (m. 1(110) scende all'altipiano di Campotosto i ni. I304(, ove nasce il fiume Trentino (T. Castellano), sale al monte Mascioni (m. Hil 2), ripiega a nord-ovest sul monte < li vitella (m Hill!', dalla cui vetta cessa il contatto col Vomano e incomincia quello col bacino dell'Aterno, prosegue sui monti Capo Cancelli (ni. 1391) e Santa Maria (m. 1162), passa all'ovest di Aringo, sul colli: Paro e Le Roc-chelte (in. 1172), dove incontra il bacino del Velino e poi successivamente andando al nord prima e al nord-est dopo, sui monti Verrico (m. 1306), La Serra col monte 'limiterò (m. 1231), la sella della Meta, a m. 1013, il Monte l 1407), il monte Kota (in. 1536), il Casciaro (ni. 1662), e i Pozzoni (in. 1912), ove al Velino succede, nel fiancheggiare il bacino, il fiume Corno, influente della Nera. Continuano indi i monti Forca di Piano (in. 110*), La Croce (in. 1534), Scoglio Perorino (ni. 1003), I tero (m. 1*081, dei Signori (in. 1784), Macchialta (ni. 1753). Pellicciare (ni. 1688),'Folcigliela (m. 1613), Vettoretto (m. 1931), e finalmente il monte Vettore (in. 2478), l'eccelso culmine della catena dei Sibillini.
   Da questo punto, o meglio ila alquanto prima, cioè ila una vetta senza nome a m. 2375 ili quota, termina il contatto col bacino del Tevere, e comincia quello col fiume Am>.
   Lo spartiacque passa dal Vettore al Sassone (m. 2352) ed al monte Torrone (in. 2012), e poi piegando all'est, abbandona i Sibillini e declina rapidamente al monte Oialona (in. 1200) e ad una lunga e poco elevala catena i di cui punti più alti sono i monti Termine (ni. 1055) e Propezzano (ni. 1018), e le borgate ili Santa Maria (in. 836), Vindola (in. 877), Illice (ni. 775), Calvareae (in. 717), Tavernelle (in. 080) e Castel San Pietro (ni. 771), e finalmente un altro monte, La Torre (m. 820), ove finisce il limite col bacino dell'Asti, e succede quello col Tesino prima e poi con altri torrentelli, di nessuna importanza.
   Dopo monte La Torre, l'orografia si la un po' più aspra, ma per breve tratto; infatti il confine ascende alquanto rapidamente e toccali i paeselti di Montemoro (ni. 811) e Castel ili Croce (m. 770), si spinge sul monte dell'Ascensione (in. 1103), per ricadere subito alle colline e propriamente su quel lungo dorso che è sede di alcune strade rotabili e successivamente contrassegnalo dai seguenti punti culminanti: chiesuola San Martino (in. 441 ), comune ili Castignano (m. 474), Colle Acuto (in. 527), Colle Rovecciano (ni. 455), chiesa ili San Rarnaba di Offida (m. 372), Palazzo degli Orsi (m. 330), San Giovanni in Strada (m. 305), indi la strada rotabile fino al paese di Monitorandone (m. 273), da dove, per la Villa Sun Giuseppe, scende quasi all'alveo e raggiunge il mare.
   Indicato a grandi tratti l'andamento della linea spartiacque che circoscrive il bacino del Tronto, è necessario un rapido cenno sui limiti dei bacini degli influenti principali, ciò che servirà nello stesso tempo per dare un'idea dell'orografia interna e dell'aspetto generale della regione.
   Abbiamo già detto che tlal monte Pizzo di Moscio, a principio quasi del bacino, si slacca l'alta, ma breve catena del monte Giaccio Porcelli col Pizzo ili Sevo ed altri monti minori, dalla quale iniziano il corso il l'osso di San Martino ed il tosso del Molinaro, oltre alcuni rami del l'osso Solagna ed altri minori influenti del Tronto superiore. Dallo stessojnionte, ma sul versante nord-est, ha origine il torrente Castellano diesi allontana subito da questa catena e dal Tronto medesimo, per andarlo a raggiungere dopo lungo corso molto più a valle, appena sotto la città di Ascoli.
   Lo spartiacque Ira questi due fiumi comincia adunque dal sopradetto monte Giaccio Porcelli, e passa prima sul Pizzo di Sevo (ni. 2122), e poi sul Pizzitello (m. 2221) e sulla Macera della Morte (ni. 2073).