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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO VI. Forza motrice.
   Quantunque il Tronto non sia un fiume a grossa portata perenne, pure per le forti pendenze di alcuni suoi tronchi e dei principali suoi influenti, vi si possono sviluppare discrete energie, parte delle quali per la vicinanza ili Ascoli Piceno potrebbero trovare couvenientissimo impiego.
   Calcoleremo fra breve queste energie: ora diciamo dei criteri che adottiamo, ossia quali elementi teniamo presenti in simili valutazioni.
   Generalmente la base pel calcolo della forza motrice idraulica è la portata di forte magra dei corsi d'acqua, quando avviene con una certa regolarità ed ha alquanta durata; se invece si produce a lunghi intervalli e persiste per pochi giorni, è miglior partito adottare la portata di magra ordinaria.
   Nel Tronto, i vari tronchi od influenti devono essere considerati in tre modi diversi a seconda della loro natura, cioè devono formare tre classi separate: la prima di quelli alimentati dalle sorgenti, che hanno le magre contemporaneamente a queste, per lo più nell'inverno od anco nella primavera ; la seconda di quelli die prevalentemente accolgono acque piovane, i quali hanno le forti magre dopo le lunghe siccità estive ed autunnali; la terza formata dai grandi collettori, i quali possono eccezionalissimamente avere le magre sul finire dell'autunno o al principio dell'inverno, ma quasi sempre le hanno nell'estate inoltrata ed al principio dell'autunno, ricevendo maggior aumento per il sopravvenire delle pioggie, di quanto perdano ancora pel progredire della magra delle sorgenti.
   Nel bacino che esaminiamo terremo conto perciò delle portate di magra assoluta, pei corsi d'acqua della prima categoria, e delle portate delle forti magre estivo-autunnaii per gli altri, trascurando le eccezionali decrescenze fuori stagione, che hanno lontana probabilità di ripetersi.
   In molti casi però saranno necessarie alcune eccezioni, che indicheremo a momento opportuno, quando tratteremo dell'utilizzazione delle acque. Cosi pure diremo allora di quegli impianti pei quali devesi fare assegnamento soltanto sulla minima energia sviluppabile e di quegli altri invece che si possono avvalere anche di quella ordinaria, non risentendo nocumento da una temporanea diminuzione di forza.
   Nei detti calcoli inoltre procederemo nell'ordine solito, di riportare cioè prima i dati dell'arteria principale e poi quelli relativi agli influenti.
   La pendenza che si suppone di dover dare ai canali di derivazione è del 0. (KM)25 per metro, e la forza si calcola ordinariamente per ogni chilometro di canale e per ogni tronco di fiume, facendo in seguito i necessari riassunti.
   Premettiamo ora alcune note generali sui vari rami che concorrono a formare il Tronto e sui suoi tronchi, per poter poi tutto ili seguito riportare in un quadro quanto a loro si riferisce.
   Arteria principale. — Si omettono le indicazioni del primo tronco, dalle origini alla confluenza della Pescara di Accumoli, e quelle degli influenti che vi concorrono, perchè le piccole loro portale, le strette valli, la lunga permanenza della neve, che produce alle volte magre straordinarie fuori stagione, non consentono impianti di qualche mole e lasciano luogo appena a quei modesti opifici che con gli invasi acquistano per poche ore quella energia che 11011 sarebbe possibile ottenere per un lavoro continuo.