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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   prontamente quegli stralicili di travertino orizzontali e paralleli, che accusano un processo energico, ma a periodi alternati. Questi sbarramenti saranno slati probabilmente demoliti in seguito volta per volta dal Tronto, dopo avere scalzale le pendici IraverLinose dell'altipiano.
   Spariti i laghi poi, le acque sull'uree non più rigurgitate al loro shocco, trovarono nei meati del travertino una via pio ripida per riversarsi nel li urne e cosi, cariche di anidride carbonica, iniziarono la distruzione del deposito da esse stesse l'ormato, sciogliendo la roccia e preparando quelle grandiose caverne che ora l'ormano un pregio delle Terme e che continueranno sempre più ad ampliarsi.
   Essendo intanto il travertino prodotto dalle acque mineralizzale, è chiaro che esso è posteriore alle sorgenti e che perciò il suo più allo livello dovette essere sottoposto al primo originario sbocco di queste, le quali si abbassarono col tempo, man mano che ampliavano i meati. Quindi il luogo di efflusso dalla roccia cambiò posto ed in ultimo rimase completamente mascherato dal travertino; sepolto cioè sotto il) metri almeno di altezza. Nello stesso tempo, avvenendo lo sbocco presso il contatto fra le arenarie ed i calcari, non fu più possibile riconoscere da quali di queste due roccie l'acqua defluisse e cosi un altro velo si stese sulla sua vera origine, che potremo chiarire soltanto per mezzo delle investigazioni idro-litologiche.
   Prima di queste però diciamo di alcuni fenomeni oflerti dall'acqua stessa, i quali contribuiranno alla soluzione del problema che ci si presenta, e indichiamo i caratteri naturali ili essa
   Questa ha una portata, in forte magra, prossima ai (IO litri al I , mentre in altre epoche aumenta sensibilmente lino oltre i 200. come vedemmo nelle pagine precedenti, trascrivendo le portate riconosciute in varie epoche.
   La sua qualità ci è svelata dalle analisi fatte dal dottor Carlinfanti e dal professor Trollarelli, nel 1897, mentre i caratteri organolettici si possono riassumere nel seguente modo:
   Vicino allo Stabilimento si sente fortemente l'odore dell'acido solfidrico, che perde d'intensità entrando nelle grotte, forse perché le narici si abituano a quelle poco gradite esalazioni e non per l'ossidazione di solfuri in presenza dell' aria, che potrebbe avvenire liberamente nelle caverne stesse. A seconda, dello stato dell'atmosfera poi, è maggiore o minore, tanto che il 2(1 marzo 1902 era appena percepibile presso l'ingresso, mentre il giorno innanzi era sensibile perfino ad un centinaio di metri di distanza. Le acque alla luce esterna appaiono limpidissime ed incolore, se osservate in un vaso di vetro, opaline in massa invece, nel fosso e nelle vasche; nell'interno delle grotte assumono colori diversi a seconda dei ridessi della luce esterna. Nel fondo dei canali di scarico lasciano un'incrostazione bianco-pallida di solfo terroso, mentre sul suolo delle grotte si forma un deposito di fanghi nei quali predomina in modo assoluto l'argilla ; circostanza questa che comproverebbe un lungo percorso attraverso le rocce argillose.
   La temperatura fu indicata finora come costante, a .'!(>.4, e da qualcuno di 3(>°, 19 dietro la media fra 7 punti diversi,.'! dei quali entro la grande vasca.
   Lo scrivente invece trovò le cose alquanto diverse. Il 25 maggio 1901, alle ore 14, la prima grotta, o grande piscina, era vuota per restauri, e dalla seconda grotta l'acqua scorreva velocemente agli scarichi, con una portala di litri 220 al minuto secondo, in modo che vi avveniva un ricambio cosi pronto da lasciare poco tempo al raffreddamento per irradiazione del calore. Esplorata la temperatura dell'acqua fu trovata di 27. 5. La temperatura esterna in quei giorni oscillava fra 14° e 24° nelle 24 ore e quella dell'ambiente della prima grotta risultò di 2li. In seguito, il 19 settembre essendo piene tutte le grotte e scorrendo nel fosso di scarico, una portata di 124 litri al 1, la temperatura dell'acqua nello stesso luogo di prima, ove eravi sempre continuo e pronto il ricambio, e nel canale di scarico, fu trovata di 36, mentre all'esterno variava ila 17 a 24° e l'aria nella grotta era a 31 alle ore 11. Alquanto tempo dopo, cioè il 2fi marzo 1902, con una portata di litri 202 al 1, si riscontrarono 25° nell'acqua, 13° nell'aria esterna, e 21° nella prima grotta, quasi all'imbocco; e