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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tembre successivo a 18°, e poi nel 1902 a temperature fra queste intermedie, a seconda della stagione. La sua portata, grossolanamente apprezzata, apparve un ventesimo di litro al minuto secondo, ossia di litri 4320 circa nelle 21 ore.
   Al palato svelava una salinità fortissima, superiore a quella del mare, tanto da non poter discernere se avesse altri sapori. Presi dei campioni varie volte e saggiati con la soluzione titolata di nitrato d'argento, determinammo i cloruri nella proporzione media del 5. 1 °,'0.
   A pochi metri più in alto fra le medesime roccie vi sono altri numerosi stillicidi e piccole scaturigini di acqua comune. Quelle salale restano ristrette perciò alle poche che abbiamo indicato.
   Si crede da tutti colà che prima del lS(iO tali sorgenti fossero più copiose e servissero ai villici per estrarvi il sale comune, disperse artificialmente dopo nella massima parte, per impedire il contrabbando di una materia di privativa dello Stato.
   Non è necessario dimostrare come questa osservazione sia assurda, e come debba intendersi piuttosto nel senso che furono distrutti i canaletti o le vaschette ove si raccoglieva l'acqua e questa ritornò a sparpagliarsi sulla roccia, rendendo difficile l'attingerla per asportarla.
   Sull'origine di questa sorgente cosi fortemente salata, una sola ipotesi sembra ammissibile, quella cioè che all'epoca della formazione delle arenarie e delle argille interposte, sia stata tolta a qualche insenatura profonda, da una delle tante cause che deformano la superficie della terra, la comunicazione col mare, convertendola in lago salato, nel quale si poterono concentrare i cloruri, mescolandosi con terre apportate da altri? acque ed interponendosi fra gli strati delle roccie che erano iri processo di formazione; e cosi ora le acque piovane infiltrando fra queste roccie, disciolgono i sali e diventano fortemente salate.
   Però per spiegare con questa ipotesi la quantità di sale già asportato e la perennità della sorgente, si deve ammettere che abbastanza ampio t'osse stato il seno di mare prosciugato, o molto profondo.
   Intatti, essendo del 5 per cento la salinità dell'acqua e di litri 432(1 circa al giorno la portata delle sorgenti, sarà di tomi. 79 la quantità di sali che queste portano mediamente all'esterno ogni anno, pari a in3 3ti ed in mille anni, a m3 30 (KM). Considerando le migliaia di anni di vita di quelle scaturigini, facilmente si rileva come il fenomeno che prima sembrava minimo, abbia una discreta entità, e come non basti l'impregnazione salina ili qualche strato per spiegarlo, ma occorra un più vasto con-centramenlo sotterraneo.
   La presenza poi di consimili sorgenti salate, tanto fra le roccie mioceniche, quanto fra le, argille del pliocene, prova che dipendono da azioni endogene e non da caratteri particolari delle roccie.
   Suri/ente stilata della Bretta. — Questa sorgente, che nasce a qualche metro sopra l'alveo del fosso di Bretta, quattro chilometri avanti lo sbocco di questo nel Tronto, poco a monte della strada rotabile per Appianano, si potrebbe più propriamente dire un gruppo di piccoli bacinetti o fossette, scavati nelle argille plioceniche, asciutti nelle prolungate siccità, ed appena con qualche litro d'acqua nei tempi ordinari. In essi si raccolgono acque piovane, che divengono salate per efflorescenze saline provenienti da sotto il suolo. 11 fenomeno è cosi ristretto da non poterlo studiare se non in quei momenti favorevoli, quando le stesse acque piovane si raccolgono, perché dopo qualche tempo l'evaporazione produce la saturazione di esse e la conseguente precipitazione dei cloruri.
   Al momento della visita una fossetta conteneva '¦'• litri d'acqua limpida, col 13 per cento ili cloruri ; un'altra ne conteneva forse meno di un litro, col 9.3 per cento, e le rimanenti erano quali asciutte, quali pantanose. Sotto di esse, sulla pendice lungo la quale le acque si scaricano, una leggera deposizione di sale avviene al principiare della siccità, che non si riscontra a monte da dove quelle provengono, ciò che indicherebbe essere la causa della salinità lutt'affatto localizzata, anzi che, tranne lo svolgimento dei gaz, qui mancante, sarebbe consimile a quella delle vere salse, ipotesi