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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209
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Altri' sorgenti del torrente Castellano. — Oltre i due gruppi di polle di Castel Trosino. altre scaturigini versano nel Castellano, dovute egualmente alla Montagna dei Fiori, dalla quale ne sgorgano pure alquante che vanno direttamente al Tronto, ed altre ancora ohe si perdono nelle ghiaie alluvionali della Vibrata e ilei Saiinello. Delle prime diciamo subito, delle seconde in appresso e delle ultime quando esamineremo questi due fiumi.
Sorgenti ilellu Montagna dei Fiori, defluenti nel Castellano. In questo modo designiamo alcune sorgenti che s'incontrano sulla destra del Castellano, da Castel Trosino ad Ascoli, molto elevate sull'alveo, dipendenti direttamente dalla Montagna dei Fiori, e che non hanno co Sgruppi poco prima descritti, alcun rapporto idrologico. Fra le scaturigini che versano nel Castellano è compresa inoltre una polla che contribuisce nell'acquedotto per Ascoli. Questa però ci riserviamo di accennarla insieme alla polla principale, destinata al medesimo uso, che prima ili essere derivata, scaricava nel fosso di Lisciano.
Le polle perciò rimaste ancora al Castellano sono poche. Esse provengono dai detriti calcarei sparsi sulle pendici del monte dilaniatore, contrafforte deliri Montagnadei Fiori, al contatto forse fra le arenarie mioceniche ed i calcari secondari che formano la parte elevata di questa catena. Veramente da Castel Trosino in giù. verso Ascoli, si svolge ampiamente il travertino, il (piale lascia pure passare alcune scaturigini, ma esso non e che il tramite delle acque.
Le une e le altre però sono assai meschine in portata, anzi tanta poca ne conservano dopo una lunga siccità, che nel settembre 19(12, Ira tutte quelle rimaste attive, non radunavano 2 litri al 1, mentre negli anni precedenti se ne contarono 5, con circa 2 litri al 1 ognuna, in magra ordinaria.
Le loro acque non sono raccolte in alto, ma scorrono nei solchi del terreno e traversano la strada mulattiera presso le Casette, impantanandola.
Sorgenti della Montagna dei Fiori ehe si versano nel Tronto. — La parte dolomitica dei calcari della Montagna dei Fiori si siacela tanto minutamente da formare un lino detrito che si accumula sulle falde in grandi masse nelle quali le acque meteoriche scavano i rii. Tale detrito quando scende in basso si addossa alle arenarie, agli scisti od alle argille, che, separatamente o alternandosi, contornano tutta la massa calcarea e la chiudono come in un cerchio. Quindi l'acqua sotterranea che può per tracimazione sfuggire in allo dai calcari, sulle linee di contatto, scorre e si sparpaglia entro i detriti, e viene a giorno, raccolta alle volte, ma più generalmente suddivisa in molte piccole scaturigini. In tal modo si producono alcune polle che in parto sono incondottale per Ascoli Piceno ed in jiarte scendono al fosso Marino e nelle molteplici sue vailecole.
Tutte hanno acqua ottima, leggerissima, a temperatura fra gli 11° ed i 12. La portata complessiva di magra ordinaria dell'acquedotto l'indicheremo fra breve; quella che scorre nei fossi può ritenersi di lò litri al 1: però in forte magra, quando non vi sono più filtrazioni superficiali, non supera i 5 litri.
Presso il villaggio di Cerqueto, oltre numerose piccole manifestazioni, vi sono in due vailecole, alcune polle, che se industrialmente hanno poco valore, potrebbero acquistarne se fossero prescelte per uso potabile di qualche non lontano paese. (In questi ultimi mesi, veramente, pare che sia stato formato un Consorzio fra alcuni comuni più o meno vicini alla Montagna dei Fiori e propriamente fra Maltignano, S. Egidio, Faraone. Ancarano, Controguerra. Colonnella. Torano Nuovo, Nereto, Corropoli, S Omero, Garrufo, Poggiomorello, Mosciano P. Angelo, Montano, Tortoreto e Giulianova, allo scopo di provvedersi di acqua potabile, mediante quelle ed al tre consimili sorgenti, che si sperdono nelle ghiaie del Saiinello e della Vibrata). Esse pure vanno a terminare nel fosso Marino.
Una, la principale, nel fosso La Valle, nasce nell'alveo, scavato profondamente nel detrito calcareo, con pareli alle volle a picco, alte più di 20 metri. Gorgoglia fra i massi e si raccoglie