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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209
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CAPITOLO IX. Regime
Ben poco avendo potuto dire nei capitoli precedenti sulle vicende delle acque del Tronto e dei suoi influenti, meno ancora potrà dirsene in questo capitolo, perchè la deficenza assoluta liei mezzi diretti di osservazione pone un limite anche alle ricerche astratte, le quali perdono ogni valore quando non sono in qualche modo confermate da dati positivi.
La mancanza di idrometri in tutto il bacino e di pluviometri nelle regioni montuose, impedisce di raggiungere quella necessaria approssimazione nella conoscenza delle fasi dei vari tributari, le quali nel loro complesso rappresentano il modulo ilei fiume, mercè cui si può determinare il regime di questo e di quelli; come pure impedisce di stabilire in quali proporzioni la pioggia caduta si suddivida, ossia quanta ne scorra superficialmente, raccogliendosi negli alvei, quanta ne sia assorbita per alimentare la circolazione sotterranea e quanta se ne disperda per evaporazione. Conseguentemente neanco sulla partecipazione dei vari elementi che contribuiscono agli stati di forte magra e di piena potrà farsi alcun apprezzamento, nello stesso modo come non se ne può fare sul modulo del Tronto, che rimane ignorato.
Appena è consentilo di riconoscere il campo ili alimeiilaziane delle polle principali, ossia di presentare una breve rassegna idrologica di tutto il bacino.
Come si vede l'argomento del presente capitolo rimane sproporzionato l'orse allo svolgimento dato alle altre parti di questa monografia e più ancora appare ristretto, per aver di già dovuto dire qualcosa di alcuni gruppi di polle, nella parte descrittiva, onde non m tosse mancata la necessaria chiarezza.
A compensare però simile deficienza ed affinchè le esperienze eseguite appositamente e le ricerche di qualsiasi natura fatte in questa regione e nei bacini di altri liumi del litorale adriatico, egualmente sprovvisti dei medesimi mezzi di osservazione diretta, non abbiano a rimanere neglette o iuntilizzzate, svolgeremo in fine del volume, in un capitolo speciale, quasi riassuntivo, l'idrologia della massa calcarea dell'Appennino centrale; ossia presenteremo una specie di sintesi di quanto paratamente fu esposto nelle precedenti Memorie sull'idrologia dei fiumi che da quel massiccio prendono origine.
Idrologia del Tronto. — Man mano che progrediscono gli studi idrografici dei nostri fiumi, diminuiscono i problemi di idraulica sperimentale, i quali, risoluti le prime volte che si sono presentali, non richiedono altre spiegazioni nei successivi lavori. Perciò quanto pili numerose divengono le presenti Memorie, altrettanto meno interessanti riescono sotto l'aspetto teoretico, non potendo in esse ripetere quanto diffusamente in precedenza fu svolto, e se qualche valore conservano, è quello dei dati positivi che contengono, determinati sui luoghi per mezzo ili esperienze dirette.
Cosi avviene ora per la' parte idrologica della monografia del Tronto, poiché conoscendosi ormai quanto ha relazione con la permeabilità delle roccie, con la raccolta e circolazione delle acque sotterranee e con tutti gli altri quesiti che vi si connettono, uulla di nuovo rimane da aggiungere, tanto più che le masse permeabili più cospicue di questo bacino sono pure di già