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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   205
   e riducendo si avrebbe che per mantenere la portata media delle sorgenti i calcari di ogni grado di permeabilità internerebbero i seguenti millesimi della media pioggia che su di essi cade annualmente:
   1 zona 2' zona l> zona
   487 per mille 393 id. 461 id.
   Media del massiccio calcareo. . . . 426 per mille
   Zone staccate
   676 id.
   Media generale dell'assorbimento dei calcari dell'Italia centrale siZiit per mille della pioggia caduta.
   Questi rapporti sembrano a prima vista relativamente piccoli ed in disaccordo con quanto si è detto ripetute volte, cioè che nei calcari permeabili l'assorbimento è fortissimo e supera i tre quarti della pioggia. Analizzandoli bene però, tale specie di anomalia sparisce ed essi confermano non solo quanto dalle analisi dei singoli bacini ed anche dei piccoli ammassi, era risultato, ma dimotrano di essere in relazione diretta con quanto in piccolo ed in grande avviene nell'Appennino eentrale.
   Premettiamo che i medesimi rapporti aumenterebbero alquanto se si togliesscro dal calcolo i calcari semipermeabili, cosa giusta del resto, perchè questi ben raramente concorrono alle portate perenni.
   Si avrebbero allora i coefficienti :
   Media generale d'assorbimento dei calcari permeabili dell'Italia centrale ì»;JO per mille.
   Quest'ultimo rapporto corrisponde ad un assorbimento di mm. 7TS di pioggia.
   Dopo ciò rileviamo che studiando il regime del massiccio calcareo del Tevere ( Memorie illustrative, ecc., voi. 26, Tevere, pag. 258) trovammo tale assorbimanto di mm. 760, che poteva giungere a mm. 824, se al bacino del Tevere si fossero tolte le roccie semipermeabili ed aggiunte alcune superficie poste fuori, che ad esso sotterraneamente tributano. Quindi il coefficiente ora trovato sarebbe può dirsi eguale a quello di tale massiccio, ed il rapporto di 539 per mille aumenterebbe se la media pluviometrica t'osse stala alquanto più bassa, cosa probabile, ma sulla quale nulla possiamo affermare, tanto più che è nostro convincimento essere molto abbondanti sulle vette le precipitazioni, tali almeno da far sparire quell'assurdo che si osservò nel bacino del Fucino, ove sembrò che i calcari assorbissero il 98 per cento della pioggia caduta, lasciandone scorrere meno del 2 per cento e togliendo qualunque valore all'evaporazione alla vita organica ed alle molte altre cause di dispersione.
   Inoltre conviene rilevare che mentre nel bacino della Nera l'assorbimento è di mm. 850, nel bacino del Tevere, che comprende pure la Nera, discende a mm. 760, il che ammette vi sieno zone con coefficiente molto basso, per compensare quello elevato della Nera stessa, non solo, ma anche quello altissimo dei monti d'Amelia, di Narni e del Tancia, il quale inoltre essendo superiore alla media
   l1 zona 2* zona 3* zona
   595 per mille 459 id. 576 id.
   Media del massiccio calcareo. . . 510 per mille
   Zone staccate
   780 id.