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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   il rapporto della parte di pioggia assorbita dalla zona calcarea dell'Appennino centrale per alimentare le sue sorgenti perenni. E meno ancora lo sembrerà se si considera che nel massiccio medesimo abbiamo compreso tanto i calcari permeabilissimi, quanto quelli soltanto permeabili, mentre che se avessimo tenute le due divisioni, avremmo trovato per una di esse, un coefficente alquanto più forte e prossimo a quello degli ammassi più omogenei, quale è appunto quello del Matese.
   Non ostante ciò però, se consideriamo che mediamente, almeno il 10 per cento della pioggia caduta si disperde nell'evaparazione, la quale ove le precipitazioni sono frequenti anche nell'estate non può essere trascurabile e che una certa parte deve scorrere superficialmente, durante le piogge abbondanti, ci convinceremo che la parte che sfugge al calcolo, quella cioè che si disperde per mezzo delle imponderabili infiltrazioni o nelle temporanee scaturigini, non raggiungerà neppure il 20 per cento.
   Quindi il regime del detto ammasso calcareo dell'Appennino centrale, nel modo come ci è risultato, è in armonia con il regime parziale dei bacini dei fiumi che ne dipendono e si può riassumere nel seguente modo :
   Media pioggia annua..................mm. 1444
   l'arte di questa assorbita per l'alimentazione delle sorgenti perenni, ossia il 54 per cento............. „ 779
   Parte dispersa dall'evaporazione e dalla vita organica ossia il 10
   per cento.................... , 144
   Parte scorrente superficialmente agli alvei, ossia il 15 per cento „ 21(5 Parte dispersa nelle filtrazioni e sorgenti temporanee, calcolata,
   per differenza, ossia il 21 per cento......... . 305
   mm. 1444
   Facciamo rilevare che, mentre alcuni dei predetti coefficenti hanno un valore relativo, dovuto alla loro stessa natura, uno invece, quello dell'assorbimento per l'alimentazione delle sorgenti perenni ha valore positivo, (piasi assoluto, riferendosi alle portate medie di corsi d'acqua dei quali si riconobbero tutte le fasi, mediante misurazioni dirette.
   Esaminato cosi il regime dell'assieme di tutti i calcari che si trovano nell'Appennino centrale, passiamo a ricercare, molto brevemente, quello delle masse principali, per rilevare quelle anomalie parziali, dalle quali dipende il relativamente basso coefficente generale d'assorbimento in confronto di quello elevatissimo di alcune zone. Per non estenderci eccessivamente, prenderemo in esame quattro gruppi soltanto, quelli che sembrano più staccati fra loro e più caratteristici, ma nei quali i calcari sono quasi tutti permeabilissimi, figurandovi soltanto eccezionalmente qualche strato scistoide :
   1 il gruppo del Gran Sasso d'Italia, racchiuso fra l'Aterno, il Pescara ed il versante Adriatico;
   2 il gruppo Nuria-Sirente, fra il Velino, il Salto, il Giovenco, il Sagittario e l'Aterno;
   3° il gruppo della Majella, col Morrone e coi monti a sinistra del Sangro, fra il Pescara, il Sagittario, il Giovenco ed il Sangro;
   4° il gruppo, che per brevità diciamo della Mela, posto fra il Sangro, il Fucino, il Liri, la strada ferrata. Gassino-Capua ed il Volturno.
   Di ciascun gruppo diamo gli elementi che. ci occorreranno nella discussione.