4 ' 4 Parte IV - II comune teramano nell' évo moderno.
a zione chiamati in quello e nei cinque di seguenti dalla Comu-« nità de' Barbieri e Perucchieri. Nella sera si replicò in Teatro « la Couiedia con folto intervento di genti d' ogni sesso, non meno « Cittadine che forestiere in gran copia concorse ; venuti il di se-« guente, e Musici e Sonatori di varj Strumenti, e di corde e di « fiato dalle Città delle convicine Provincie alle spese del Vece scovo Monsignor Sambiasi furono allogati nel Seminario. E dopo « una carriera di ronzini al pallio esposto da' Confratelli sopra-« mentovati, che servi per divertimento del giorno, si fece nella « Sera in Casa del Regio Assessore la pruova della Serenata per « Musica a sei voci, titolata 1* Ippomene e l'Atalanta, Poesia del « celebre Stefano Ferrante d'Atri, noto al mondo letterario per « altre opere e posta in note dal Maestro di Cappella di Molitorio, a che si doveva poi cantare nel Palazzo Vescovile. Questo si oste servò frattanto tutto nelle finestre illuminato e al rinnovato suono « di tutte le Campane si diede il segno per quanto s* aveva a fare «nel di d'appresso 17 del mese. Quindi nel mattino di quello « ali' ora di terza fatta esposizione del Venerabile Sagramento nel « maggior Altare e poi sceso lo stesso Prelato col suo Capitolo « intonò egli stesso il Te Deum proseguito da Musici Forestieri, e e corteggiato sul finire da sparo di batteria, e dal suono delle « Campane. Nel giorno si replicò il corso de' Cavalli al Pallio, che « non era stato liberato nel dì precedente per mancanze avvenute « nell' ordine della Carriera. Nella sera, aperto ed illuminato cosi « esteriormente, quanto nelle scale, nelle stanze del lungo appar-« lamento il Palazzo Vescovile si trovò apparata la gran loggia « inverso la Piazza superiore della Città, e ornata di Placche, con « lumi di cera, con Orchestra spaziosa, e sotto ben inteso dossello ce in alto i ritratti de' due Regnanti Sposi avanti ai quali ardevano « quattro torce di Cera. Preceduto l'invito, e poi il ricevimento « si riempirono non meno essa loggia, che le due larghe stanze « laterali di nobili ascoltatori Uomini, e Donne, e si .idunò Po-« polo girante nella Piazza, d'onde poteva anche esso godere della « sontuosa funzione. Si dispensarono conscguentemente i libretti « stampati e si diede principio -con armoniosa apertura di suoni « alla Cantata, che durò per due ore tramezzata da due sorti di « rinfreschi, e biscotterie nel fine della prima e poi della seconda « parte. Innumcrabile fu il concorso del giorno de' 18 caduto in « Sabato solito ad essere di mercato nella Città; e nella sera si « recitò per la terza volta la Comedia della Doralice, essendo ere-« sciuto sempre più il numero degli Spettatori a segno che la Platea