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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
Francesco Savini
Forzani e C., 1895, pagine 612

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Cap. XXVm - Suoi atti nel periodo delle riforme comunali (1770-1889).
   ducale nel 1757), Magnanella con Gesso e Collecaruno, già feudo vescovile, Miano, che fu allora separato da Teramo sotto il riguardo comunale, ma non sotto quello giudiziario, ebbe annessi Fornarolo con Spiano, di cui la città s'intitolava baronessa, lasciandone però la giurisdizione costantemente, come narra il Palma (i), al regio governatore di Teramo, e Rapino, una volta feudo vescovile. Dopo questo tempo, l'unica mutazione, ossia aumento territoriale, fu l'aggregazione al comune teramano di Miano, seguita nel 1844; giacché le leggiere modificazioni subite dal medesimo in qualche suo villaggio, di cui faremo cenno al debito luogo delle condizioni sue demografiche (cap. xxix, § 8), non si possono considerare come vere mutazioni. I nomi poi dei villaggi e dei casali a questi uniti sotto il rispetto comunale e anche quelli delle parrocchie nel senso ecclesiastico daremo qui innanzi in un luogo più opportuno, cono' è quello che tratterà dello stato della popolazione del nostro comune (cap. xxix, § 8). E ciò anche per evitare una inutile ripetizione.
   (i) PALMA op. e loc. cit.

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