pesava così poco, ritrovavo non so che affinità con la disciplina ascetica a cui m'ero costretto per giorni e per notti. Ànch'egli era una sostanza infinitamente vibrante, un amore attivo e inde/ fesso. La sua comprensione era pronta come il gesto della mano, che riceve e serra quel che le è offerto. Talvolta, nella pausa, mi pareva di veder discendere il mio pensiero in lui come un anello gettato in un'acqua limpida, sino al fondo, e quetarsi.
Sincero e puro, non dubitò della mia sincerità e della mia purità. Cattolico fèrventissimo, dedito a tutte le pratiche della divozione, non fu turbato da alcuna inquietudine, non fu punto da alcuno scrupolo. Mi sentiva ardere, e questo gli bastava. Non sapeva imaginare un poeta senza dio, né un dio diverso dal suo. Chi mai restava solo con me nelle mie notti? Certo egli credeva che fosse in me lo spirito medesimo onderà nata quella figurina della Rosa di Reims, che chinandosi aveva raccolta e teneva ora fra le sue dita magre.
Mi pregò di leggergli una scena del Mistero. Volli leggergli quella ch'era ancor calda del tra/ vaglio e non ancor distaccata dalle mie viscere.
A toi, nous venons tous à tot,
Seigneurl
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