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Contemplazione della morte

Gabriele D'Annunzio
Il Vittoriale degli Italiani, 1941, pagine 124

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   e non dormì né la prima né la seconda né la
   terza volta?
   Tra tutte le persone della tragedia di Cristo due m'attrassero sempre più d'ogni altra, le più misteriose: Lazaro di Betania tornato del buio e il giovine dalla sindone.
   Non avete mai pensato chi potesse mai essere quel giovine «amictus sindone super nudo», del quale parla il Vangelo di Marco ? « E tutti, lasciatolo, se ne fuggirono. E un certo giovine lo seguitava, involto d'un pannolino sopra la carne ignuda, e i fanti lo presero. Ma egli, lasciato il panno, se ne fuggì da loro ignudo. » Chi era quel tredicesimo apostolo, che aveva preso il luogo di Giuda nell'ora dello spavento e della grande angoscia? Solo egli vide il sudore cadere a terra « simile a grumoli di sangue ». v ~ Era minore di Giovanni figlio di Salome. Era vestito d'un vestimento leggero. Si fuggì ignudo l« reietta sindone, nudus profugit ab eis ». Nulla , più si seppe di lui nel mondo. Forse un giorno I qirò una imaginazione che di lui mi giunse.
   *N tali erramenti divagava il mio spirito, per Ima specie di dormiveglia intimo ove le ima-gmi più rilevate si avvicendavano con ombre
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