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Contemplazione della morte

Gabriele D'Annunzio
Il Vittoriale degli Italiani, 1941, pagine 124

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Siamo nel luogo profondo, e la lampada dell'attesa arde in terra; e suggellata è la pietra su noi, cementata, afforzata con isprànghe di ferro...
   Ma di nuovo l'usignuolo cantòf con una me/ lodia ancor più alta dopo la pausa. E l'amato implorava:
   O voce forte e pura nella notte senza vie, nel tremore spaventoso degli astri, oh, dimmi la parola cb'è in me, dimmi la muta parola che si sforza di separarsi dal mio cuore, in vano, con sì crudel travaglio! Vivere, vivere, o morireì Dimmi! Morire o vivere ?
   E Parisina allora disse:
   La notte ha la sua via.
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