CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli


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    ÿþ-2 -
    gomento, eritornarci con vigore e presto. ,Q,i0sto èoippito-J è serbato agli uomini no-?s fri [che siedono a? Parlamento; non ohe j al Consigli a p^v i &c i ale ed al 1 a. G i uìn ta, k Npiv, fidènti Jafcfondi&mo.
    T rmùc^X^T uzze Sé
    Aquila. La (kn&txulmcmlf iÀqttaifriitpr i zata con T)PCfet<5 IS^Crifotire tknmfrf scorso N. 1143 verrà aperto al pubblico per le sue ^peraailjfci sconto ^fióantràp&cloifii, ti Dicembre. La sua sede è nel palazzo del Barone Ciampeltft ;lo^rilG tipe Umberto.
     Presso quella Deputazione provinciale è aperta pel 15 Dicembre l'Asta per l'appalto diurni servizi peato^HgfeaNttiÈiflfl^ CGÌ* lire annue, dalla Stazione Molina ad Àvezzano.
    MolliciflfjCav. Salvatore. pres. jWjlrbiuH naie di L a ri mi fu n api i nu lo tm sigli otri " ttóJ a Corto di; AfquH?,.'
    Ghìeti Finlfeib Mictiole giudiee del tribunal di GMeti, f I tetitnastobo! in : Porlo ferra jo.
    Àssisic ,'e5 Correzionale
    ¦¦^^¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦ii^iii iméi »
    e fortuuose vicende, il filo mietotiom di desthii -che noi vedemmo coiupwU, _m con maravlgliosa rapidità un periodo " , > <: ¦ storioò di meglio eh* $00!) ajmi. ^inn tfc' [grandi ispirazioni, ciio accendono Vi Ipoeti nazionalip^oìne Pattern del hp (iezza: avvenimenti, la forza ! n imi là déJT ero<\ è «oancr tamdlr Àut«nlo di «n jprlncipe Hkstr* * f crudele (a), egli consacra il vigori c!:L"? et occidua: fasti dÌàiUffilk alle (inmofta'i ca&jsu ste della sua patria e della-wilfì*, Efìlm nella forma, liricoc md offesa mLo, -éram^ tico nello stile trr.scorre con iiìccmparafeh Jo ni adiste ro dai . soavi e f mei anco ri ci snjh nideIr eTegra^atf1 intrczae" ifrrSzir ìmrV de, e co! T^i nmlzM&L'fv ingrandirsi i-cfel-j-suggctte Innalza e ilòlrìrivdlò ìti     ¦'" \¦ r I ;
    ^teiQgW cricca qIiq,,, colesse arcare per se il mono poi io della cosa pubblica. Anzi ap-punft.pèrclìè la temperanza dT,ll, ideati è stata sempre norma i3,, ba%glic;Ìil e anione, àòikci creali anio incllritto ^di levar alla la\TOpe siano mali da indagare, abusi da repfi-mere, colpevolìora^afflHrParpaRfe qualunque grado appartengano. E questo io fafrò, con 1-appoggio1 ciò' miei amici, a visièra aliata;' eppero, bandendo ogni finzione legalo di un gerente espiatòrio assumo del giornale piena ?ed intera la respx)àsabiii^? -
    Ed ora qua la mano, o lettore. Oggi fra noi sr'crea dna1 relazione di, affetti e di aspirazioni, un vincolo di sim-pàfìà t3 dì àmìcWà.^trin^iaTO la manp. fjd^nti ij^^p^ljrt propositi. À me? eoi ai mi^i.cóllc^xi 'di,p^d^zijà'À'c^TXpr^^ menq ]a lenq, nè il del bé^e,; ,l
    te .chiediamo ppeo» - dì osterei ^eneyolpw
    P. TAFTIORELLT
    La questione del giorno
    ?rendejniBo nota, alcuni giorni sono, (Ielle seguenti informaziqnr.
    « \\ ministro dei lavori pubblici, d'aq^ cordo con quello defle fìilahze, sta stu-' diando il modo di soddisfare le giuste' domanda ! dei "'deputati:'-dèlie. PtóVincié!'in&f ] ridicali, di Sicilia e, di Saìdègnàì. relàti^l vainente alla costruzionQ eli lin^c ferroviarie già approvate. t / . ¦
    « Fra le altre pròpost-3, ve ne na una per là quale si farebbe Jutta una conbinazione dei riscatti delle ferrovie o delle nuove costruzioni. Il governo, cioè § diro nel domandare al Parlamento i fondi'oc-
    WmìmnàW ' ìnr>VnrlorphKe nnn
    La Corte d'As&lsle di Teramo,; dietro rinvio della Cassazione di N a poti, dichiarava nulla la sentenza della Corte di Lanciano che condannava TAvvocalo Pellicciotti all'ammonizione. La dichiarazione dinullità fu omessa per mOtividi rito e violazione di forma. I
    Soìi preg ti i signori Àzioiirsti à pagare ufficio^ del giorìtàrq la C rata, CQme dei Scheda di sphoscrizione.
    ^ Coloro che non $$$erìdb azionisti, ricevono (\u&$to \ legganoc. wi^i Pa~ gina ìli avviso ictie li riguarda,*
    Piccolo Corriera
    Eccomi a y«L raiqi cari lojtoyi c mie leggiadra letti ici, "" ammesso Che tulté sia'é' leggiadre.
    voi mi domandarlo se ie &ia soddisfatto dell' aiBdo^i < cronista, non pptrei che rispondervi esserne io arcicuataat* Inratii eia. è quegli ch'é può,, meglio di me, entrare n«i g»-^ i, bi nètti défiy srgmfrè e "intrattenersi «un loro? lo ne «nocr^" foglioso, a dir vero;  r e il solo peasiero che io tra f)Mèt ; istanii dovr.ò ^almeno lo speco^ richiamare I' atteoaium t ana sfghora in questo spa^'P "concórso alle noiui» *ar», «t , cOnfoi^ia dei ' dispiacere che ¦proverò fcpeVe dì vinlermi ,
    rato da on pizzicagnolo por ayTuÌgerci; un sai ama a ua g^a di sacello.
    »... * gauB
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    ÿþdomande dei deputati dèlie Provincie meridionali di Sicilia e di Sardegna, relativamente alla costruzione di liir\e ferroviarie già approvate. \ ( ' ] > ' « Fra le altre propost3, ve he ha una per la quale si farebbe .tutta una conbi-nazione dei riscatti delle ferrovie e delle nuove costruzioni. Il governo, cioè a diro nel domandare al Parlamento i fondi occorrenti per i riscatti, mcluderebbe una . somma, da impiegarsi nelle nuove lince ferroviarie ».
    Abbiamo voluto trascrivere queste assicurazioni ufficiose, non perchè crediamo ciecamente alle promesse ministeriali, facili a farsi specialmente quando si avvicini V epoca in cui è d' uopo prestarsi a!-a Camera per la soluzione di alche grossa questione com' è questi ^scatto delle ferrovie, ma per mettere " H'avviso i deputati delle nostre prO-
    ULlClC.
    Il problema del riscatto delle ferrovio per conto dello Stato c troppo intricato per poterlo, oggi risolvere, senza conoscere esattamente le condizioni del contratto. Ma le informazioni testò riportate ci feriscono troppo direttamente per non lasciarle inosservate.
    Per la. nostra città quella delle ferrovie ,è questione di vita o di morte. Se ò vero che il Ministero studii il modo di sodisfare i voti delle provincie meridionali, ne restino avvertiti la provincia ed il comune di Teramo, affinchè la nostra città sia presto congiunta alla linea adriatica per mezzo di un tronco .ferroviario, s questione di giustizia. riparatrice per m che fummo spesso dimenticati, "appiamo bene che dietro le, istanze amministrazioni locali, il Ministero e nell' idea di fornir Teramo di Gli studi furono pressoché com-mancaropo promesse ministe-*»ono attendibili.
    ^na che ritornare sull'ar-
    ^ Son preg ti i signóri Aziorirsti à pagare cutufficio del giornale la i* rata, come da, scheda di sottoscrizione. Coloro che non essendo azionisti. ricevono questo numeror leggano, in pagina V avviso che li riguarda.
    BIBLIOGRAFIA
    I.
    Il cavaliere Luigi Vinciguerra, firofassore di lettere gtèche é latine iref Vfos^ro Liceo, ò!, lino degli uomini più'valenti io irieno netti, che vi?ah,b al predente' in Italia/ La sua dottrina non e superata, che dàl'ca'hdoré défi'rinlnto e dàlia modestia dei cOStumi.lSet culto delie lettere antiche è ugnale a pòchissimi,' a nessuno forse inferiori. Le sqè odi Htlìné1 per altezza d'ima-giniper forza e vigore di stile e pef squisitissimo sapore di latinità ^mtffefàbberoTe ,0'razianrv se col cfarleVèdella lingua non cadessero le lettere e la vita' tffej popoli?Quanto poi sapesse a dentro nelle lettere greche, e come senza sforzo gli si rrvolassprò Ta vita e il sentire iiUirnd'del popolò, che fù la. più alta divinazione'della1 natura nel mondò, ptiò Vedersi da molte mono-grafìe scritte ih vàri tempi, e m&sfcimamente dalla rebenle Jnterpetrazioncr di tiri fasso di Tucidide,' non potuto' ImVHffMW . neppiire dai filologi tedéschi seffi1 òtlertdere la Santità dei codici, che verrà fra p'ócoT pubblicala noli' o-femeride annuale, del Minuterò della pubblica istruzione.'' ^ ' ; ' 11 1
    Questo insigne letterato, òedendò alfe tivò preghiere de' stfoi amici. Iva pubblicato di recente in Firenze, coi tipi del Barbèra, un carme latino ad regem Ita\iaf. É lA^gtupenda e-popea della rivoluziono italiana, consacrata in versi d'immortale bellézza! Como Qmérò cantò' lo origini tlella civiltà greca, narrando la fiera vendetta dbgli Elicili contro i Pelasgi, e Vìt-giglio trasse dall'eccidio di quesli ir seme chó dovea fecondare la grandezza latina; similmeri- ' menté 1 Àutorq di qu efeto poemetto ricerca nella venuta di' Enea ih Italia c nelle stie varie
    ^Se voi mi domandaste se iv n>"! .....v,^ uc UjUC10^ cronista, non potrei ohe rispondervi averne io arcicontenu» Incanì ehi. è quegli che può, megli® di ine, entrare nei gabinetti dell è signoro e intrattenersi eoit loro ? lo ne son» OJ -gogliojo, a dir vero;  r e il solo pensiero che io tra pothi istanti dovrò (almeno Io spero) richiamare 1' attendono di una signora in questo spazio concesso affo nòfizie varie, ni« conforta del dispiacere che proverò sp£ft*e di vedermi lacerato da un pizzicagnolo per avvolgerci un salame o un pijo di sardello.
    *i' rii'i ! * ' ¦.
    # *
    Porò, più volte ho richiesto a me stosso, se in una piccola città, ovo la cronaca é molti) limitata, eonvenisso aprire questa rubrica che certamente, non perirà eoaipetere in ricchezza con le cronache di città più popoLose. Che io dorrà render conto del movimentò, qualunque esso sia, della citià in oiÒ non v' ha dubbio; Che poi' io possa aver la pretesa di competere con i cronisti di Romandi Napoli, o di Milano, a cotesto io nonr ho mai pensato,', né ci penderò. Talvolta lamia cronaca sarà Smilza; sposso dovrei artdare a Forcella per a-vere un fatto variò, -v significa che io vuoterò il sacco, com'è,
    e chi mi legge me ne sarà grato.
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    Ed ora un* avvertenza.
    1/ ufficio dercroft'ista in verità ha dei momenti più chs incresiosi. Qùalido non mi toccherà di scéndere nel terreno ed a- tirare q,ia tro cólpi di sciabola, dovrò vedere quelli che si credon vittimo delle mio censure, coi musi più lunghi del campanile tìf Giotto. Che cosa devo fare a costoro? Amicus Pialo, sei magis antica veritas. Se io fossi «brigato, per Ioli ermi tutti buoni, a veder tutto color, di rosa sarebbe megli» gittar la penna alle ortiche.
    Del resto si rasserenino coloro che pensassero che io sia un lupo. Affediddio, non ho mai mangiato a cole/ione nò uh prole, né un agente di polizia. Che Dio me ne scampi 1 Son tanto dàri a scorticare. Piuttòsto, m' ingegnerò ad osare, quantum pòtest fiumana fragilitàs (e dalli col latino !), nna giusta stregua sì per il biasimo che per la lode. Potrò sbagliare anch' io;  lo immetto. Ma, ricordatevi nure che d' infallibili co n* è uno solo in terra; - e* ò Pio lX. e ve n'ha d' avanzo.
    - ii: j». I . . \ " . ; " #" " ^
    Intanto comincia con una notizia allegra.
    Quest' anno non si andrà a' letto all'ora delle galline.
    Nella prossima stagióne di carnevale il nostro Teatro comunale si aprirà col Hi goletto  opera vecchiotta anziehenò ma sempre bella ed* una delle più grandi e drammatiche concezioni del Cigno di Uusse'o.
    . fa) Francesco Filippi-Pepe, nato in Civitella del Tran* to tì £3 viario 1787, mor'o tn Teramo il 18 dicembre 1812, auióte- del peenta:
    Imperai, Caes  Divi  Petri Primi  M. P. F. Aug.  Monumcntum
    Questo Principe, con adulazione latina, appellato Divo, fu detto da Voltaire mìetà. kbob b sfETÀ tigre. La sua tradizione non è spenta nella politica russa.
    Il poema del Pepi fu volgarizzato assai poco tleg&ik-temevie ' dal Saliceti.