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giorno o al più tardi nel dì seguente ? Perchè il decreto di reintegra non fu emesso in pari data ? E' mai presumibile che per nomini di tanto valore quali son quelli che dirigono o dirìgevano questo ramo di servizio io prefettura, occorressero tre g:omi di meditazione per un provvedimento puramente formale, che qualunque usciere farebbe in mezza ora? Ma passi di ciò: dove proprio ci casca V asino ò in quei 7 giorni occorsi nella notifica. Scommetteremmo che in minor tempo 1' imperatore «delle Russie dirama e fa eseguire gli ordini negli sterminati suoi Stati. Ma qui il nostro paladino, bene addestrato alla scuola moderna d' inchinare i polenti e percuotere i caduti, non si perita un istante dal versare il maggior carico sul capo del sindaco di Notaresco, a cui incumbeva la notifica. Se non che, an^-che ammesso che il decreto emesso il 28 fosse stato immediatamehte spedito ( il che sarebbe bene da verificare ), perchè mai il prefetto o meglio ancora il.segretario del ramo lasciarono la cosa a dormìrejf Non potevano valersi del telegrafo e chieder conto del ritardo e stimolare il sindaco inerte T Non consideravano essi che procrastinandosi la notifica oltre il 31 del mese, e prefisso il termine di 30 giorni, l'ordinanza in caso d' inadempienza diveniva esecutoria dopo entrato in riscossione il 5° bimestre, vale a dire quando I1 eseguirla sarebbe appunta divenuto pericoloso ? Vi ha di più. Era proprio di rigore il termine di 30 giorni per la reintegra conceduto al Mariani ? Se sì, perchè mai al presente questo termine si accorcia a 15: se no, perchè allora fu conceduto a Mariani, massime quando evi dento me hi e era il caso del periculum in mora? Che ha mai che fare qui quella mode razione, che conte mperandosi ai precetti della legge, è la norma vera che deve presedere al governo della cosa pubblica ? E perchè mai questa sapiente moderazione non e slata adoperata nel caso del povero Pardi di Pianella, che per lire 1 1,000 si è visto espropriare la cauzione di
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ad altre transazioni: e se il nostro dottorino si compiacerà di attingere le notizie alle stesse loro fonti vedrà che noi abbiamo l'abito di dire il vero e non altro che il vero, se pure non gli accomoda, per nascondere i propri e gli altrui errori, di oscurare il sole.
Dal complesso di questi fatti risulta quindi provato in modo evidendissimo:
1.* che la causa unica dei danni fu la perdita del bimestre di ottobre, poiché dove questa non si fosse verificata , l'eccedente della cauzione sul residuo debito di agosto avrebbe largamente compensate le perdite dell' appalto in danno:
2.° che i danni medesimi sono molti e gravi, ed affliggono non meno gli Enti interessati alla riscossione, che i contribuenti in generale per l'aumento dell' aggio dal 3 al 12 , e quelli in particolare (e son molti e grossi) che versarono in buona fede e senza regolari quietanze, i quali potranno essere soggettati a nuovi versamenti o almeno a gravi molestie gratuite, quasi non bastassero le molestie neccessarie, che patiscono al presente i contribuenti in Italia:
3.° che in fine la combinazione presentata dal Paolone pareggiando la posizione dell'esattore dinanzi allo Stato e alla provincia, offriva un mezzo opportunissimo di sciogliere la qui-stione nel!' interesse di tutti, e fu somma stolidezza il lasciarla fuggire.
Si dirà probabilmente : avete l'esecuzione sugli altri beni dell'esattore non compresi nella cauzione : avvaletevi di quella. Peccalo che il Mariani preoccupò questa obbiezione, e simile al capitano che prevedendo la tempesta getta la zavorra, con atto del dì 11 ottobre ipotecò tutti i suoi beni per un mutuo di dire 50,000 vero «fittizio che fosso. Verrà ora il nostro saputello a isirtuire una azione per fràude? E in ogni caso sarà egli l'arbitro della lite? Oh!., non contristi almono di vantaggio con stolte e burbanzose parole la fiera calma dell'animo noslro: non ci costringi ad uscir® dai termini di quella m,oderazione, che ci siamo imposta come regola 'indeclinabile di condotta: e giac-
lettori dello svolgimento di questa importante inut*u*t ^ potrebbe mutare l'aspetto dell' Agricoltura nella «M^a ^ vincia, e recare un notevolissimo sollievo alie cUh< «g?*^ nelle predenti strettezze
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1 Le recite del Rigoletto continuano, forse con «ne tas di miglioramento. Il Tenore è pur troppo stazionario, fu», tunque, a vederlo nella prima scena del prologo, dovrabv®. sere un corridore esimio. Chi poi è fatto segno all' «*" -siasmo generale è la Maddalena, le quale con quel fé p di grazia di Dio che ha addosso, provoca dal pubblico «m manifestazioni erotiche che moltissime donne potrsbtae vidiare.
A proposito della Maddalena mi si dice che Stirasi u voluto, per via di esperimento, farla pesare e a'è risala un peso di chilogrammi 93 ed ettogrammi no*»... e qu*J«t« cosa di più,
lo veggo in alcuni palchetti certe signore che lembo» stecche; ricorrano un pò a ynura Stefania che b* iu ft-vanzo.
Le pruove del Rmj-Blas sono incominciato eoi mot tenore sig. Sardella nostro concittadino.
E poiché sono nel teatro, ci sto per dirvi ohe !' altra ieri certi P. ed A. mentre alquanto ebbri cantavano Bilia dell' amore sotto le finestre dell'amante, furono dai fariaii di questa colpiti da una tegola nel capo e gravandole I riti. Guardate un pò come va il mondo. Ceceoni ha gli \ plausi; vi sono di quelli poi che ci hanno delle tegJe * capo 1...
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APPUNTI GIUDIZIARI!
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Dal lato della legalità diciamo liberarsi* che il sistema dell' onorevole PresideuU * tut'altro che legale.
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eia a id: se no, pcrcne tniuin iu lo a Mariani jj massime quando evidentemente era il caso del periculum in mora? Che ha mai che fare qui quella moderazione, che conte mperandosi ai prefetti della legge, è la norma vera che deve presedere al governo della cosa pubblica ? E perchè mai questa sapiente moderazione non è stala adoperata nel caso del povero Pardi di Pianella, che per lire 1 1,000 si è visto espropriar® la cauzione di lire 33,000 e ridurre sulla via? Non è questa dunque la cagione della poca accortezza mostrala dalla prefettura nel caso di Mariani. Fu piuttosto che prima di esso nè il prefetto nè il segretario comprendevano appieno )1 importanza giuridica degli atti che erano chiamati a compiere, massime nei rapporti dello Stato e della provincia colla ricevitoria provinciale, sulla quale giudicavano che il carico finale andasse a ricadere per la clausola contrattuale del non riscosso per riscosso; ma fecero il conto senza , oste e furono perciò stesso obbligati di rinnovarlo. Veniamo alla proroga : il nostro paladino ci getta subito sul viso l1 art. 18 della legge e il pieno consenso dell' Intendenza di finanze : or chi ha mai impugnata questa facoltà nel prefetto 1 Sarebbe piuttosto da esaminare se nel caso presente fosse stata bene o male adoperata: il che noi non affermiamo nè neghiamo : ma ciò che affermiamo con pienissima coscienza é che se di questo poteva disputarsi il 3 di ottobre, sarebbe stato somma stoltezza il solo parlarne innanzi, quando si sa che la cauzione è commisurata all' ammontare di un solo bimestre, e non mancavano indizi per giudicare doi s nistri intendimenti dell' esattore: onde seguila che il malo non fu la proroga, ma l'essersi messi in condizione di rifiutarla con pericolo o di concederla con danno, vale a d re l'aver lasciato entrare in riscossione il nuovo bimestre senza avere ottenuta la reintegra della cauzione nè dichiarata la decadenza , nè impartile almeno severe ed efficaci istruzioni al sorvegliante.
Quanto al sig. Paolone 1 avvocato ufficioso della prefettura afferma che le trattative non sono rotte. Ci dispiace di doverlo trarre d'inganno. Sono anzi morte e seppellite da un pezzo. Paolone con poco suo decoro e con danno della causa dell'esattore è già passato
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tutti i suoi beni per un mutuo di dire 50,000 vero « fittizio che fosse. Verrà ora il nostro saputello a istituire una azione per frtuule? E in ogni caso sarà egii l'arbitro delia lite? Oh!., non contristi almono di vantaggio con stolte e burbanzose parole la fiera calma dell'animo nostro; non ci costringi ad uscir» dai termini di quella moderazione, che ci siamo imposta come regola indeclinabile di condotta: e giacché si diletta di latino e benignamente ci ricorda un sapiente precetto oraziano, che farebbe bene a meditare por conto proprio, lasci ripetere anche a noi con quell'arguto ministro svedese : quam parva sapieniia regilur mundus!!..:.
Piccolo Corriere
Piccola posla aporia.
Onorevole Maccafefri, le pare conveniente di mandare ad un libero ed egregio ciltadino che non ha niente a dividere con lei,un invito a presentarsi al suo ufficio, come ai tempi di Santanchè di borbonica memoria? Guardi un pò che le sue lettere di quel tenore possono essere cestinate come ha fatto quel tale che Lei bea comprende....
Monsignor Milella, le raccomando i buoni parrocchiani di , Bollante che- in una delle passate domoniche, dopo d' aver aspettalo tanto (con questi freddi I) in chiesa, doverono ritornarsene col santo nome di Dio, perchè quel pievano non potè trovare più il prete che doveva celebrare U messa. Mi si dice che questi sia un bravo cacciatore, ed abbia dimenticala la inessa per scovare una lepre.
Lei, monsignore, che è un Bonn di spirito, trovi qualche
penitenza per questo figlio di Diana.
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Un mio assiduo di Giulianova mi manda un opuscolo, in cui trivo che qiello... poesie di cui parlai nel Piccolo Corriere del n. i sopo state lctUrawnente plagiate. Quel son...netto del Prozio è invece un parto della fantasia di un professore del Liceo Torquato Tasso, in morte di un suo ,alunno. Faccio i mici complimenti al degno professore, e più al prozio sig. Bucchianica di Penne, che, insieme ai suoi amici, ha
voluto plagiare quella bella roba.
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Gli egregi professori di questo Istituto (tecnico Blanc e Cintolesi hanno presentato alla Direzione del Comizio] Agrario il progetto per l'impianto di ano stabilimento di concimi arlifìciali in questa Città. Informeremo minutamente i nostri
che il sistema dell' onorevole rresiuenu $ tut'altro che legale.
L'art. 2i7 suona chiaro:» Fuori dè tasi espressi nelV articolo precedenti, la spedizione di una causa chiamata all'udienza potrà nolo rimandarsi ad altra udienza se fieno consenzienti le parti, o concorrono gravi motivia.
Ora come dare a questo articolo quell'interpretazione che vorrebbe 1'onorevole Presidente, che cioè una volta sola possa rmviarsi una causa?. Se questa fosse stata la menta del Legislatore egli l'avrebbe manifestata con diversa locuzione: egli avrebbe detto: ma ea-¦usa chiamata all'udienza potrà rimandarsi ad un'altra tola udienza ecc. - Non aveadé» ciò detto, e non potendosi dall'altro canto ritener* che nel fare queir articolo il Legislatore aon abbia tenuto presenti le considerazioui ose uoi fatte, ed altre ancora, è chiaro che il vero senso della legge sia quello che ri sulla dalla sue parole che cioè » ogni qual volta sell'u-dienza in cui è chiamata una causa, questa non possa essere discussa, o perchè non ayìiond le parli, o perchè concorrono gravi molici, possa rimandarsi ad altra udienza, e cosi sut^'isi-vamente. » In una parola quel sole »bs ha preoccupalo l'onorevole Presidente
Laonde, non esseudo la condotta del nostro Presidente conforme alla esigenza dei giudizu e conforme alla legge, è a far voti che egli, ritornando a più retta interpretazione di essa si. uniformi ai precedenti del nostro Tribunale ed alla pratica costante degli altri Tribunali e Corti del Regno.
G. DE MAsee
Fi Taffiorelli Direttore responsabile Tipografia Pompon]
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